Canoista morto, vigili del fuoco rinviati a giudizio: il capo del Corpo li incontra

di E.L.M

1 min, 10 sec

Eros Mannino esprime vicinanza ai sei soccorritori sotto processo per la morte di un 14enne e chiede un’indagine più ampia

Canoista morto, vigili del fuoco rinviati a giudizio: il capo del Corpo li incontra

Il capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, Eros Mannino, ha incontrato oggi a Genova i sei pompieri rinviati a giudizio per la morte di Andrea Demattei, il 14enne rimasto incastrato con la sua canoa nel fiume Entella due anni fa. Mannino ha espresso sostegno ai colleghi e ha sottolineato la necessità che l’inchiesta consideri ogni possibile responsabilità, non limitandosi ai soccorritori.

Indagini – “C’è sorpresa e sconforto nel vedere l’attenzione focalizzata solo su chi è intervenuto per aiutare, senza valutare altri fattori o soggetti che potrebbero aver contribuito alla tragedia”, ha dichiarato Mannino. Il capo del Corpo ha ribadito la fiducia nella magistratura ma ha chiesto che le verifiche siano condotte “a 360 gradi”.

Protesta – Il sostegno ai sei imputati è stato evidente anche all’esterno del comando di Genova, dove un centinaio di vigili del fuoco in uniforme operativa ha partecipato a una protesta silenziosa. Un gesto simbolico per esprimere solidarietà ai colleghi sotto accusa.

Rischi per il soccorso – Il rinvio a giudizio ha suscitato reazioni nel Corpo, con il capo del Dipartimento Attilio Visconti che ha messo in guardia sulle possibili conseguenze: “Si mettono in discussione le basi di ogni intervento di emergenza”. L’inchiesta dovrà ora stabilire con precisione eventuali responsabilità e il ruolo avuto dai soccorritori nell’intervento.

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