Caso Toti, difesa Signorini: "Istanza scarcerazione forse entro sabato"
di Redazione
L'avvocato Scopesi: "Se e quando uscirà si potrà valutare interrogatorio"
Prima la richiesta di scarcerazione e poi eventualmente un interrogatorio davanti ai pubblici ministeri. E' questa, in linea di massima, la strategia della difesa di Paolo Emilio Signorini, l'ex presidente dell'Autorità Portuale di Genova, l'unico ad essere finito in carcere nell'indagine per corruzione che ha portato ai domiciliari, tra gli altri, il governatore della Liguria Giovanni Toti. L'ex numero uno del porto, dalla scorsa settimana a Marassi, ha cominciato a leggere l'ordinanza di custodia cautelare.
"Non sta male - spiega il suo legale, l'avvocato Enrico Scopesi - vede il cappellano" e fa una vita scandita dalle regole del carcere. "Stiamo valutando - aggiunge il difensore - se entro fine settimana depositare una richiesta di sostituzione della misura o al Tribunale del Riesame o al gip. Anche perché non ci sono mai state e non sono più attuali le esigenze cautelari, non avendo più alcun incarico all'interno dell'autorità portuale".
L'avvocato, anche alla luce di quanto sta emergendo dall'inchiesta, precisa che "se e quando uscirà dal carcere si potrà ragionare su un interrogatorio dai pm". Al momento il primo passo più probabile è chiedere una misura meno afflittiva.
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