Presunta aggressione, scintille Cgil-Rixi: "Se ha notizie vada in Procura e studi la storia", “Macché fascismo, sinistra non ha più idee"

di R.P.

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Intervengono per il centrodestra anche Ilaria Cavo (NM), Marta Brusoni (Lega), Valeriano Vacalebre (FdI) e Paola Bordilli (Lega)

Presunta aggressione, scintille Cgil-Rixi: "Se ha notizie vada in Procura e studi la storia", “Macché fascismo, sinistra non ha più idee"

Scontro acceso tra la Cgil e il viceministro Edoardo Rixi, dopo le polemiche sulla presunta aggressione a un sindacalista e le dichiarazioni dell’esponente della Lega rese nel pomeriggio di giovedì: "Il fascismo a Genova è una montatura. I veri rigurgiti d'odio - aveva detto Rixi - arrivano dai professionisti dell'antifascismo. A pochi giorni dal 25 aprile, data che dovrebbe unire il Paese nella difesa della democrazia, assistiamo all'ennesimo teatrino dell'odio organizzato da chi dell'antifascismo ha fatto una carriera. Un odio strumentale, costruito ad arte, e smentito dai fatti". Così il sindacato attacca duramente il viceministro, accusandolo di “negazionismo storico” e di gettare discredito sulle piazze democratiche e antifasciste. Immediata la controreplica di Rixi, che parla di sinistra priva di contenuti e attaccata ai fantasmi del passato.

Cgil: “Dichiarazioni negazioniste, Rixi ripassi la storia” - “Le ardite ricostruzioni del viceministro Rixi sull’aggressione a un nostro sindacalista – affermano la Cgil di Genova e Liguria – sono pericolose e fuorvianti. Se Rixi è a conoscenza di fatti smentiti da prove, lo riferisca nelle sedi opportune, non a mezzo stampa. Le sue dichiarazioni non solo minimizzano un episodio grave, ma risuonano come negazioniste rispetto alla presenza storica e attuale del neofascismo nella nostra città.”
Il sindacato punta il dito contro una narrazione che “liquida le piazze democratiche e antifasciste come teatrini”, ricordando che “la Cgil ha vissuto sulla propria pelle le stagioni dell’odio, non nel 1945 ma nel 2021, quando le nostre sedi furono assaltate”.  “Genova si è dimostrata ancora una volta antifascista – prosegue la nota – non per partito preso, ma perché i valori della Costituzione, della giustizia sociale e della Resistenza non sono retorica, ma fondamento della nostra democrazia. Se al viceministro resta tempo, gli suggeriamo di occuparsi dei lavoratori dei trasporti liguri, vittime quotidiane di aggressioni, e di evitare di alimentare paure e divisioni sociali con campagne tossiche”.

Rixi: “È il vuoto di idee che affonda la sinistra, non un ritorno del fascismo” - Non si è fatta attendere la controreplica di Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, che respinge con forza gli attacchi della Cgil:  “La storia ha chiuso il capitolo del fascismo nel 1945. E' stato sconfitto grazie all'impegno della Resistenza, a partire dal primo partigiano d'Italia Aldo 'Bisagno' Gastaldi, con l'aiuto di americani e Alleati. Continuare a evocarlo come spauracchio per racimolare consenso rivela solo una cosa: mancanza di argomenti concreti. Le ripetute sconfitte della sinistra non nascono da un ‘pericolo nero’, ma dal vuoto di idee. Siamo nel 2025, non nel 1945 né negli anni ’70. Noi non abbiamo nostalgia di quei periodi. La Costituzione repubblicana è patrimonio comune, non terreno di battaglia ideologica. Il centrodestra, eletto democraticamente, risponde ogni giorno ai problemi reali. Altri, ai fantasmi.”

Cavo (NM) "Salis, pressapochismo e zero leadership, ammetta gli errori" - “Sento che Silvia Salis vorrebbe darci lezioni di cultura. Di quale cultura parla? Della cultura del pressapochismo? Della cultura dove non è prevista una leadership? Perché avere leadership oggi significherebbe prendere una netta distanza da chi ha creato un ingiustificato allarme sociale e gettato immotivatamente l’ombra del fascismo su Genova. Leadership oggi significherebbe ammettere l’errore, anche indiretto e involontario, di essere scesi precipitosamente in piazza in una manifestazione che non ci sarebbe dovuta essere, e non scaricare le colpe. Chi pretende di amministrare una città, oltre a dare lezioni di cultura (di cui dovrebbe vedere bene i dati, ricordandosi come il suo centrosinistra ci aveva lasciato ad esempio i teatri e di quanto lavoro è stato fatto per risanarli) dovrebbe dimostrare senso di responsabilità e appunto leadership. L’auspicio è che i fatti accaduti, o meglio non accaduti, riportino questa città, dove non ci sono assalti e dove non c’è odio, a un clima di normale confronto sul merito a cui, per l‘ennesima volta, invitiamo la candidata del centrosinistra”. Così Ilaria Cavo, deputata di Noi Moderati e candidata vice sindaco per la Lista Bucci – Orgoglio Genova – Noi Moderati.

Brusoni (Lega) "Basta retorica, serve responsabilità" -  "Che un sindacalista denunci un’aggressione e poi ritiri tutto appena iniziano le indagini, lasciando sul campo solo confusione e strumentalizzazioni, è già di per sé grave, ma lo è ancora di più che da un caso senza prove si sia innescata la solita retorica d’assalto, con cortei e accuse generalizzate contro un presunto clima di odio. In questo contesto, il viceministro Edoardo Rixi – attaccato per aver semplicemente invitato alla prudenza e al rispetto dei fatti – ha detto una verità scomoda: c’è chi, per tornare al centro del dibattito politico, ha bisogno di evocare pericoli che non ci sono. Chi trasforma ogni tensione in una battaglia ideologica, ogni notizia in un’occasione di propaganda. Il vero odio è quello che si alimenta ogni volta che si nega la realtà per motivi elettorali, che si urla al fascismo dove non c’è, che si soffia sul fuoco delle divisioni per mantenere viva un’identità politica in crisi”.  Così in una nota Marta Brusoni, Assessore del comune di Genova.

Vacalebre (FdI) "Silenzio imbarazzante della sinistra" - "Imbarazzante il silenzio della Sinistra, che è solita tacere quando ha la coda di paglia, a distanza di ore dal ritiro della denuncia da parte dl sempre meno presunto sindacalista aggredito da sedicenti fascisti", dichiara Valeriano Vacalebre, consigliere comunale di FdI. "Un silenzio - prosegue -  che fa ancora più rumore nel giorno in cui cade il 55° anniversario del ferimento di Ugo Venturini, colpito alla testa proprio da una bottiglia piena di sabbia da militanti comunisti. Operaio e padre di famiglia, fu sottoposto ad un intervento chirurgico ma sopravvenute complicazioni per infezione da tetano lo portarono alla morte il 1 maggio , proprio nel giorno della Festa del Lavoro. Fu il primo Caduto degli Anni di Piombo, i cui assassini non sono mai stati individuati. A distanza di 55 anni e alla luce dei recenti accadimenti, questo anniversario fa ancora più rumore, mettendo a nudo ancora una volta tutta l'ipocrisia, la pericolosità e il doppiopesismo della sinistra genovese. Chiedano scusa", conclude Vacalebre.

Bordilli (Lega) - "Vedere fascisti ovunque, problema allucinatorio" - “In questi giorni Genova è stata teatro di una vicenda surreale che ha visto trasformarsi una denuncia per presunta aggressione fascista in un nulla di fatto, ritirata in fretta e furia appena le prime verifiche hanno fatto emergere gravi incongruenze. Nonostante l’assenza di elementi concreti, non è mancata la consueta passerella con cortei e proclami roboanti sul ritorno del fascismo. Il viceministro Rixi - ingiustamente attaccato - ha posto una questione vera: si può davvero parlare di rigurgiti d’odio se mancano i fatti? È l’ennesima dimostrazione di quanto certa politica sia scollegata dalla realtà e pronta a strumentalizzare qualsiasi episodio per creare tensione. In un momento così delicato, Genova ha bisogno di visione, di concretezza, di progetti, non di campagne costruite sull’odio e sulla paura. Genova ha bisogno di un sindaco responsabile e che non si lasci mettere in bocca slogan e ideologie dai vari ventriloqui di partito di turno. Le campagne elettorali non possono diventare teatro di allucinazioni ideologiche. Vedere fascisti ovunque non è antifascismo: è un problema di allucinazioni anacronistiche”. Lo dice in una nota Paola Bordilli, assessore del comune di Genova.

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