Elezioni, cultura, Salis: "Serve assessore". Rosso: "Si informi, c'è sempre stato"
di R.P.
"Mancata nomina ha generato per anni frammentazione dannosa", "Prima lo faceva il sindaco e poi la delega l'ho avuta io"

Il tema della Cultura entra con forza nel dibattito politico genovese in vista delle prossime elezioni. Da un lato, Silvia Salis, candidata del centrosinistra alla carica di sindaco di Genova, denuncia l’assenza di una vera regia culturale negli ultimi anni e chiede l'istituzione di un assessorato; dall’altro, Lorenza Rosso, attuale assessore alla Cultura e candidata nella lista "Vince Genova", respinge le critiche e rivendica risultati concreti.
Silvia Salis: "Genova ha bisogno di un vero Assessorato alla Cultura" - "Genova ha un enorme potenziale culturale inespresso. Il cantautorato, l’arte, la creatività: tutto ciò che rappresenta la nostra identità merita un'amministrazione competente, presente e dedicata", dichiara la Salis. "La scelta politica di non nominare un assessore alla Cultura per anni ha generato una frammentazione dannosa. Ci siamo limitati a eventi spot, senza una strategia complessiva. Serve un cambiamento." Salis propone una visione in cui la cultura non sia solo un orpello, ma un volano di sviluppo: "Dobbiamo sostenere chi lavora in questo settore con scelte di bilancio mirate e creare spazi gratuiti per artisti, case per la scrittura, luoghi di incontro. Di cultura si deve poter vivere, non sopravvivere di volontariato."
Rosso: "L’assessore c’è sempre stato. E io ho le idee chiare" - Pronta la replica di Lorenza Rosso, che difende il lavoro svolto dall'amministrazione uscente: "La candidata del centrosinistra si dimentica che l’assessore alla Cultura c’è sempre stato. Prima era il sindaco ad avere la delega, ora sono io. E abbiamo lavorato molto: questa amministrazione è la prima ad aver approvato una strategia culturale pluriennale." Rosso elenca i risultati ottenuti: "Abbiamo valorizzato teatri e biblioteche di quartiere, ascoltato il territorio, sostenuto le periferie con bandi per lo spettacolo da 700 mila euro. Il Tavolo della Cultura ha messo in rete i principali attori culturali su temi strategici come il Mare, il Medioevo e l’Ottocento." E aggiunge una stoccata finale: "Abbiamo assunto professionisti di altissimo livello per musei e biblioteche. Forse, prima di parlare, bisognerebbe conoscere davvero la città e i suoi progetti."
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