Caso Toti: Signorini arriva nella casa della figlia nel centro storico di Genova (VIDEO)
di Filippo Serio
Decisivi per la scarcerazione il licenziamento da Iren e il tempo trascorso a Marassi. Il manager potrà vedere solo figlia, fratelli e una cugina
Dopo il verdetto del Riesame che ha concesso l'attenuazione della custodia cautelare, concedendo i domiciliari, nel primo pomeriggio Paolo Emilio Signorini ha lasciato il carcere di Marassi, dove era dal 7 maggio, e ha raggiunto l'abitazione della figlia nel centro storico di Genova, casa prescelta per trascorrervi il periodo di arresti domiciliari.
Signorini ha raggiunto l'abitazione intorno alle ore 15, accompagnato da due agenti della polizia penitenziaria. E' arrivato a piedi portando con sè un sacco e un trolley, visibilmente provato. A chi gli ha chiesto come stesse, non ha risposto nulla.
Il licenziamento di Iren e il tempo trascorso in carcere, "pur a fronte dell'estrema gravità delle condotte come anche ritenuto condivisibilmente dal Tribunale per Riesame", sono alla base della decisione del giudice che ha concesso gli arresti domiciliari a Paolo Emilio Signorini. Queste due circostanze costituiscono "elementi favorevoli all'indagato - si legge nell'ordinanza - che fanno ragionevolmente ritenere che le esigenze cautelari, sia pure ancora presenti, si siano ridimensionate e che, pertanto, possano essere "astrattamente" soddisfatte con la misura degli arresti domiciliari, purché con "modalità blindate"". L'ex presidente dell'Autorità portuale non potrà comunicare con l'esterno, a parte la figlia, i fratelli e una cugina.
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