Cavo, candidata vice di Piciocchi, a Telenord: "Non vogliamo che Genova torni indietro"
di Carlotta Nicoletti - Matteo Cantile
"Dall'altra parte non possono annunciare fin d'ora il candidato vicesindaco perché devono tenere insieme troppe anime"
Ospite di TgnToday, intervistata da Carlotta Nicoletti e Matteo Cantile, la parlamentare di Noi Moderati Ilaria Cavo spiega le ragioni della sua candidatura a vicesindaco in caso di vittoria di Pietro Piciocchi alle Comunali di Genova.
Motivazione della candidatura - "Il primo motivo è perché amo la mia città, perché amo Genova, perché penso di poter dare ancora molto e di poterlo fare sia in questa campagna elettorale con tanto entusiasmo, ascolto e concretezza, sia poi in caso di vittoria che mi auguro e ci auguriamo in un ruolo amministrativo importante come quello appunto di vicesindaco a fianco di Pietro Piciocchi. Il secondo motivo è perché Pietro me l'ha chiesto in maniera molto convincente e quindi ci ho pensato. E poi non ho potuto che dire sì, credo di essere una persona che di fronte alle responsabilità non si è mai tirata indietro e soprattutto di fronte all'impegno. So che saranno settimane e mi aspettano due mesi assolutamente impegnativi. Però penso che ne valga la pena, perché la nostra Genova non può tornare indietro. Ho avuto il sostegno di tutti i partiti, della coalizione delle liste civiche e anche la richiesta da parte loro anche questo motivo chiaramente per cui ho detto sì. Ecco, se non riuscisse a vincere la nostra coalizione, Genova rischierebbe davvero di tornare indietro, di perdere tutti quei finanziamenti che sono stati stanziati per delle grandi opere in cui noi crediamo, per esempio, e di ritornare indietro sul percorso che è un percorso di crescita".
Ruolo personale - "Non sono in cerca di nessun posto. Un posto ce l'ho. Detto questo, potrò assolutamente conciliare l'attività da parlamentare con quella sia di una campagna elettorale che sicuramente in queste settimane impegnerà, ma soprattutto con un ruolo amministrativo. Penso che sia un valore aggiunto. E se Pietro mi ha chiesto di fare questo ticket è perché ritiene che sia un valore aggiunto fare sia il vicesindaco sia il parlamentare, perché garantisco alla mia città e alla mia Genova un rapporto diretto con Roma. Già durante la campagna elettorale è un atteggiamento di trasparenza nei confronti degli elettori, perché gli elettori sanno già come sarà che guida sarà la giunta e che impostazione ci sarà. Mi pongo a fianco di Pietro come donna, come persona moderata, come persona che ha già amministrato nella regione, ma quindi anche su Genova. Pensiamo che tutti i finanziamenti regionali e le delibere hanno ricaduta per il 50% su Genova e mi pongo con la mia spontaneità, con la mia concretezza."
Chiarezza nelle scelte politiche - "Gli elettori, quindi, hanno da noi molta chiarezza. Dall'altra parte non mi sembra che accada altrettanto. Dall'altra parte non c'è la stessa possibilità di dire il ticket, annunciare il vicesindaco perché c'è una grande divisione e troppe anime. Quindi tenere insieme tante anime che vanno da Italia Viva ai cinque Stelle e questo non permette di dire ora chi sarà il vicesindaco. Quindi la posizione è: il vicesindaco lo farà chi avrà più voti... È una posizione anche di comodo. A me francamente farebbe piacere sapere se il vicesindaco sarà una persona del Pd o una persona di Azione o dei Cinque Stelle".
Differenze sui temi della cultura e impresa - "Siamo convinti che sostenere l'impresa non significhi non sostenere gli ultimi e quelli che hanno più bisogno. Anzi, e soltanto creando ricchezza e aumentando Pil che si può redistribuire la ricchezza. Non è un caso, permettetemi se i Neet nella nostra regione sono diminuiti più che nelle altre regioni d'Italia".
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