Genova, Comunali, Crucioli si candida a sindaco: "Siamo noi il terzo polo"

di R.O.

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L’obiettivo di Crucioli è federare tutte le liste contrarie alle politiche di riarmo dell’Unione Europea, da rifondazione comunista all’Udc

"C'è bisogno più che mai di una visione differente da quella proposta dai partiti di centrodestra e centrosinistra, che collochi Genova al centro di un progetto di pace, prosperità, rispetto reciproco e commerci multipolari". Con queste parole il consigliere e capogruppo di Uniti per la Costituzione, Mattia Crucioli, avvocato ed ex senatore, ha annunciato di aver accettato la candidatura a sindaco propostagli dai 100 candidati, gli stessi che costituiranno le liste municipali e quella comunale di Uniti per la Costituzione, nonché dai gruppi: Ancora Italia, Popolo Unito, Demos, Circolo Culturale Proletario, SiAmo, Contronarrazione. Crucioli è, per ora, il sesto candidato alle comunali dopo Filippo Biolé, Silvia Salis, Pietro Piciocchi, Cinzia Ronzitti e Francesco Toscano.

Terzo polo - "Pensiamo che ci sia ancora bisogno di una voce libera, scevra da impostazioni ideologiche, soprattutto adesso in cui abbiamo candidati sindaci o timidi o che non possono dire la loro questione fondamentale anche per Genova come il riarmo, come la pace attraverso la diplomazia, come la normalizzazione dei rapporti commerciali con l'Asia, con la Russia, con la Cina, perché da questo dipende sia l'economia cittadina oltre che quella nazionale, la pace e quindi anche la vita dei genovesi.

Riarmo - "Non dimentichiamo che noi qui abbiamo i primi produttori di armi, abbiamo l'Ansaldo, abbiamo la Fincantieri, abbiamo soprattutto la Leonardo e quindi c'è una questione etica che non ho sentito pronunciare da nessuno dei candidati che si sono fino adesso proposti e è anche una questione proprio di pericolo. E poi abbiamo le armi che transitano per il porto, anche su quello tutti zitti. Un tempo la sinistra avrebbe detto qualcosa, avrebbe speso due parole. La Salis non può perché naturalmente ha al suo interno Azione e parte del Partito Democratico che sono tra i più bellicisti dell'arco parlamentare.

Economia -  "Tutte le persone coscienziose sono preoccupate della situazione internazionale, sono delle famiglie che non arrivano a fine mese per colpa di questa situazione. Le bollette sono più care e l'energia e le materie prime sono più care perché noi non le acquistiamo più dalla Russia che ce lo vendeva il gas e l'energia a cinque volte meno di quella di cui le acquistiamo oggi. Quindi pensiamo a tutta la gente che non capisce dove ci vogliono trascinare e che è stufa di un centro-destra e di un centro-sinistra che non dicono le cose che interessano al popolo, alle persone. E che è stufa anche dei cerchiobottisti e di quelli come il Movimento Cinque Stelle che dicono no formalmente ma poi stanno in coalizioni come queste".

Cinque Stelle e Lega - "Io voglio capire con che coerenza i Cinque Stelle sosterranno la Salis che domenica scorsa era qui davanti a Tursi in piazza con le bandiere dell'Europa di quell'Europa che dice utilizziamo 800 miliardi dei fondi strutturali, quindi le pensioni, i soldi per gli enti locali e usiamoli per le armi. E stessa cosa la Lega, tant'è che davanti a Tursi c'erano la Salis e Forza Italia attraverso l'assessore Mascia. Della Lega e dei Cinque Stelle ovviamente non c'era nessuno però poi non portano le scelte alle estreme conseguenze, stanno zitti e muti e votano perché entrambi sentono odore di possibilità di vittoria e quindi anche di assessorati".

Infrastrutture - "Prima di spendere un centesimo per fare infrastrutture nuove dobbiamo tenere al meglio quello che abbiamo. Il che non vuol dire non fare niente, ad esempio il ribaltamento mare dei Fincantieri è un'opera necessaria per l'economia. Ma prima di fare quella baracconata della funivia dei forti, per dirne una, a quello bisognerebbe pensarci, se abbiamo le scuole, gli ospedali, gli asili che non cascano a pezzi o i marciapiedi o per non dire altro che crolla.

Contraddizioni - "Il programma della Salis non contiene ad esempio il no a Galliera, perché di nuovo la sua coalizione ha contraddizioni interne, sul no a grandi opere come la Gronda, cioè è molto diversa la faccenda. Loro hanno dentro una parte del partito del cemento, noi no. Quindi quando c'è da dire no lo diciamo senza nessun problema. I loro sono slogan e dribbling rispetto alle questioni delicate. Faccio un esempio, chieda un po' alla Salis e a quella coalizione cosa pensa del nucleare. Ma vi rendete conto che è stato detto qualche giorno fa che Genova diventerà la capitale del nucleare italiano? Tutti zitti, un candidato sindaco dovrebbe dire oh ma siete scemi, prima di mettere i nuovi reattori nucleari qua a Genova parliamone. Io come sindaco dico di no, loro zitti, perché? Perché hanno Azione, perché hanno gente che lo vuole. E stessa cosa per altre questioni, vogliamo parlare dell'inceneritore. Cosa dicono dell'inceneritore? Sarà importante, eppure lì hanno gente che lo vuole e gente che lo osteggia. Ma non potranno dire niente di chiaro, balbetteranno e faranno supercazzole".

Divisioni - "Perché sia da una parte che dall'altra sono divisi, sono delle armate Brancaleone e sono attenti al loro interesse elettorale, non all'interesse dei cittadini. E quindi c'è bisogno di qualcuno che dica le cose come stanno. Sto cercando, e non da oggi, di fare un fronte comune con tutte le forze che hanno almeno il minimo comune denominatore delle questioni internazionali, no alla guerra, non alle armi, e sì a normalizzare la situazione internazionale con la Russia. Parlo quindi di Rifondazione Comunista, di Potere al popolo, di Democrazia sociale e popolare, della Nuova democrazia cristiana, dell'UDC, di tutti quelli che hanno questa impostazione, a prescindere da dove vengano ideologicamente e come storia. Perché il momento è talmente importante che bisogna passare sopra alle altre diversità. Non è detto che ci riesca, ci sto ancora provando, c'è ancora un po' di tempo. Ho fatto un appello in conferenza stampa e lo ripeto. Tutte quelle forze che hanno questa visione comune con noi e aggiungo anche quelli che stanno in queste coalizioni e che magari si possono ravvedere, tipo Lega Nord e Movimento 5 Stelle, uniamoci, mettiamoci assieme perché questa è la discriminante rispetto a ogni altra visione".

Obiettivi - La prima cosa è controllare se i soldi dei progetti, delle grandi opere possono essere utilizzati per le manutenzioni ordinarie. Voglio che prima non crollino i marciapiedi o i ponti o quello che abbiamo già prima di spendere soldi da altre parti. Poi dire immediatamente che Genova è una città di pace e vuole la riconversione delle industrie belliche in industrie civili, non il contrario. Il paradosso è che oggi tutti gli altri dicono che le industrie civili, quelle dell'automotive, quelle in crisi, possono essere recuperate facendole diventare industrie belliche, come se fossimo in economia di guerra. Questo va assolutamente tolto dal campo con l'addentellato che il porto di Genova non deve più essere uno scalo logistico per le armi, soprattutto quelle che vanno in Medioriente".

Equidistanza - Io sono equidistante, perché se lo mettono in testa tutti i nostri detrattori, non vuol dire equivicini, cioè che possiamo essere coglioni con gli altri, vuol dire semplicemente che non possiamo essere con nessuno, perché c'è una tale diversità di fondo che sarebbe perdere la faccia. E io francamente tutto quello che ho è la mia reputazione, è la mia faccia, è la mia coscienza. Per un attimo Biolè aveva attirato la mia attenzione, speravo di poter evitare questa mia candidatura. Gli ho chiesto due cose, di dire apertamente che era contro il genocidio israeliano a Gaza e di dire apertamente che era contro l'invio delle armi in Ucraina e contro questa Unione Europea o all'epoca contro la Nato. Non ha detto nessuna di queste due cose, anzi nell'intervista che ha fatto, quando gli hanno chiesto se si può parlare di genocidio, ha detto che starebbe attento alle parole, bisogna misurare, ha preso le distanze. Quindi chi non ha coraggio di dire le cose come stanno, di usare i termini giusti per descrivere, non ha un'attitudine che poi nei momenti critici può far sì che le scelte siano quelle giuste, con la schiena dritta e senza aver paura di scontentare qualcuno".

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