Cimitero di Camogli, si scava sotto 5000 metri cubi di terra: attesi i mezzi meccanici
di Alessandro Bacci
Vigili del Fuoco e Marina Militare proseguono con le ricerche sia sul materiale franato che in mare
I Vigili del Fuoco e la Marina Militare hanno ripreso anche oggi le operazioni di ricerca e recupero dei feretri rimasti intrappolati nelle macerie al piede della frana che ha interessato il cimitero di Camogli il 22 febbraio scorso. "Il teatro delle operazioni presenta molteplici difficoltà in ordine alle attività a farsi, considerando che il materiale franato è stato stimato in oltre i 5000 metri cubi" ha spiegato Francesco Filippone del Comando dei Vigili del Fuoco di Genova.
"Si sono individuati due tipologie di scenario di ricerca differenti: il primo sommerso, ove opererà il personale della Marina Militare, e uno emerso, costituente il piede di frana, ove opererà il personale dei Vigili del Fuoco". L'impegno dei Vigili del Fuoco prevede 12 unità tra personale operativo, specialista nautico, Nbcr (contro il rischio biologico), Sapr (droni) e funzionari. Le operazioni nella parte emersa saranno svolte per quanto possibile manualmente ma, dato il quantitativo di materiale franato, costituito da materiale roccioso e incoerente di varie pezzature e dall'instabilità del versante, anche al fine di ridurre l'esposizione degli operatori al rischio di ulteriori cadute di materiale, la movimentazione del materiale crollato avverrà anche con mezzi meccanici. E' stato istituito un Posto di Comando Avanzato interforze a bordo di una imbarcazione dei vigili del fuoco.
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