Coppie inseparabili, ma il decreto fuori casa lo vieta: raffica di multe
di Michele Varì
Racconti semiseri di conviventi o coniugi che non resistono ed escono insieme. Per la spesa o con il cane. Ma non si può...
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Le ultime vittime sono una coppia di settantenni di San Martino che stamane (fra l'altro senza mascherina e senza guanti) ha pensato di andare in farmacia passeggiando da via San Martino e sino in via Pozzo, ad Albaro. I due quartieri sono confinanti, ma diversi, inevitabile la multa: gli agenti delle volanti hanno fermato i due e gli hanno chiesto una spiegazione e l'autocertificazione, che non avevano. Per entrambi una sanzione da 380 euro, accettata in silenzio, come se avessero capito l'errore.
Le coppie inseparabili che non sono abituate a fare nulla da soli sono fra le più tartassate dalle multe per il non rispetto delle norme anti covid-19.
La normativa parla chiaro: può uscire in caso di comprovata necessità solo uno del nucleo familiare, il rischio è di trasformare la commissione in una passeggiata.
I casi più frequenti sono le coppie che vanno a fare la spesa insieme: in fondo un classico, la donna sceglie i prodotti, il marito paga alla cassa e porta i sacchettoni di merce caricandosi come un mulo. Oggi non si può più fare, e forse qualche marito vessato benedice il premier Conte.
Poi ci sono i mariti "tassisti", innamorati o fessi (pardon) che accompagnano sempre la moglie e al lavoro e poi la vanno a riprendere a fine turno. Perché la propria regina non può prendere un bus Amt come fa la plebe. Ma ora questi viaggi cumulativi sono vietati. E non vale la giustificazione - qualcuno ci ha provato - che in auto e in scooter si rischia meno il contagio. La norma dice: uno per nucleo familiare.
Certo a farne le spese sono quai sempre i furbetti di città e più si vive in centro e maggiori sono i rischi di sanzioni: chi abita ai margini, sulle colline, droni permettendo (ma chi li ha visti?), invece la quarantena la sta trascorrendo senza grandi assilli con passeggiate in campagna lontani dai solerti agenti e carabinieri urbani. Altro che resto a casa. Guaia a generalizzare, certo, ma a pensare male e fare due giri sulle alture spesso ci si azzecca.
Stamane nella via Sestri Ponente piena, ma neanche troppo, di cittadini dal comportamento "idiota" (citazione del governatore Toti che ha scatenato mille polemiche) una donna che si trascinava la spesa nel carrello pieno e le cuffiette alle orecchie è stata letteralmente rincorsa, neanche fosse uno scippatore, sotto i nostri occhi da un agente di polizia municipale che, non riuscendo a farsi sentire per avvertirla del transito di un'auto che (in linea molto teorica) avrebbe potuto sfiorarla, è stata inseguita e placata.
La donna si è spaventata e, dopo essere scesa dalle nuvole, ha chiesto spiegazioni. Ma il vigile non ha arretrato di un millimetro: "Mi spieghi lei dove sta andando?" non curante del carrello della spesa strapieno che si trascinava appresso, a bene vedere molto più un lasciapassare, "signora, esibisca documenti e autocertificazione prego...".
Stranezze da quarantena e decreti come il pensionato che settimane fa passeggiava in giacca e mocassini per le vie di Molassana e alla vista della pattuglia dei carabinieri si è messo a fare ginnastica per dimostrare che stava svolgendo attività sportiva. I militari non credevano ai loro occhi e, trattenendo una risata, lo hanno invitato a smetterla e a ritornare subito a casa, come un tempo di faceva con i bambini discoli.
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