Coronavirus: tamponi sui clochard ospiti dell'ostello Righi
di Andrea Carozzi
La misura di prevenzione è voluta dal Comune dopo la segnalazione di due casi sospetti
All'interno dell'ostello della gioventù di Genova, sulle alture della città, dove da alcune settimane - nell'ambito dell'emergenza Coronavirus - è stato allestito un centro di ospitalità per alcune persone senza fissa dimora, è scattata oggi l'analisi, attraverso tamponi, sullo stato di salute di ospiti e operatori. La misura è stata effettuata dalla Asl su spinta del Comune di Genova dopo la notizia di due senza fissa dimora ricoverati due giorni fa e di altri due a cui il 112 ha suggerito la quarantena.
"Ho chiesto alla Asl di procedere al più presto con l'analisi tramite tampone degli altri ospiti e del personale, non possiamo permetterci il rischio di un focolaio in una struttura che oggi segue 44 persone senza fissa dimora", ha spiegato Francesca Fassio, assessore al Sociale del Comune di Genova. La struttura è gestita da Agorà, una cooperativa del terzo settore che collabora da tempo con l'amministrazione comunale.
Nelle altre strutture che a Genova si occupano di assistere persone senza fissa dimora, dal Massoero alla Comunità di San Marcellino, secondo quanto riferito dall'assessore al Sociale non si sono registrate criticità. "Perché sono presenti ospiti che non sono mai stati fatti uscire - dice - all'ostello i senza fissa dimora sono arrivati dopo un periodo per strada e quindi non è escluso che ci fosse anche solo che una persona positiva, per questo sono necessari i controlli".
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