Approvato il primo dispositivo di intelligenza artificiale per la diagnosi del cancro al colon
di Marco Innocenti
Aiuterà i medici nel rilevamento in tempo reale delle lesioni sospette nel corso di una colonscopia
È la prima volta per la ricerca italiana, la prima volta per l’americana Food and Drug Administration (FDA) e la prima volta per l’intelligenza artificiale (AI) applicata alla diagnostica precoce del tumore al colon: con dati non generati negli USA, l’FDA approva il primo dispositivo medico che usa un algoritmo dell’intelligenza artificiale validato nell’AI Center di Humanitas, per aiutare i medici a rilevare lesioni sospette per il cancro al colon, in tempo reale durante una colonscopia. Lo studio, disegnato e coordinato dal prof. Alessandro Repici, direttore del Dipartimento di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Humanitas e docente di Humanitas University, ha visto la partecipazione degli ospedali Regina Margherita di Roma e Valduce di Como.
Più potenza alla diagnosi precoce
GI Genius, così si chiama il dispositivo endoscopico ad intelligenza artificiale applicato alla colonscopia, aiuta a rilevare il 13% in più di adenomi (polipi) o lesioni tumorali del colon generando marcatori e suoni a basso volume che segnalano al medico dove è necessaria una valutazione visiva più approfondita. «Il dispositivo, applicato alla colonscopia tradizionale, suggerisce al medico aree del colon che potrebbe non aver notato - dice il prof. Alessandro Repici - riducendo il rischio umano di non vedere lesioni sospette e aumentando la precisione diagnostica per il tumore del colon retto. Tuttavia, il device non si sostituisce allo specialista, né agli esami di laboratorio e non fornisce alcuna valutazione diagnostica, né suggerisce come gestire i polipi sospetti - sottolinea l’esperto -. Spetta al medico decidere se la lesione sia sospetta, e come procedere secondo la pratica clinica standard e le linee guida».
I risultati dello studio italiano
L’agenzia FDA ha valutato la sicurezza e l'efficacia di GI Genius attraverso uno studio tutto italiano, multicentrico, prospettico, randomizzato e controllato, condotto su 700 pazienti, di cui il 35% in Humanitas, di età compresa tra 40 e 80 anni che si sottoponevano a una colonscopia per lo screening o alla sorveglianza del cancro colon-rettale, a seguito di sangue nelle feci o sintomi gastrointestinali. I partecipanti allo studio hanno effettuato colonscopia standard con il dispositivo AI o solamente colonscopia standard. «L’utilizzo dell’intelligenza artificiale applicata alla colonscopia tradizionale è stata in grado di identificare adenomi o carcinomi confermati dagli esami di laboratorio con una precisione diagnostica aumentata del 13% - sottolinea il prof. Repici. – Il lavoro sta proseguendo con ulteriori studi di approfondimento in questo ambito».
Dall’adenoma al cancro
Il cancro colon-rettale è il secondo tumore più frequente in Italia (il primo è cancro alla mammella)*. In genere inizia da adenomi (polipi intestinali) che si formano sulla parete del colon o da altre lesioni precancerose nel retto o nel colon (intestino crasso). La colonscopia endoscopica, esame che fa parte dello screening del cancro colon-rettale e del piano di sorveglianza, viene eseguita da medici endoscopisti per rilevare alterazioni o anomalie nel rivestimento del colon e del retto. La colonscopia comporta il passaggio di un endoscopio, ovvero un tubo sottile e flessibile con una telecamera all'estremità, attraverso il retto e per tutta la lunghezza del colon, che permette al medico esperto di visualizzare eventuali segni di cancro o lesioni precancerose.
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