D'Alema a Genova: "Io ho distrutto il Pd? Me n'ero già andato, ho l'alibi..."
di Fabio Canessa
1 min, 55 sec
Appello all'unità del centrosinistra: "Da qui segnali di caduta, ma c'è chi non ne ha tenuto conto"
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"Il Pd è stato distrutto dopo che io me ne ero andato, quindi non posso essere stato io a distruggere il Pd, ho l'alibi, certamente è stato qualcun altro". Lo afferma Massimo D'Alema a margine di un incontro organizzato dalla Fondazione Diesse e dalla Fondazione Italianieuropei a Genova, in risposta alle accuse di Roberto Giachetti.
"Spero si trovi una via d'uscita alla crisi del Pd e spero che partecipino molte persone alle primarie. Non mi pare che tutti nel Pd vogliano ricostruire, alcuni vogliono continuare a distruggere, spero che prevalgano i costruttori sui distruttori", dice D'Alema. "L'unità del centrosinistra non è la soluzione, ma è il punto di partenza, la base minima di ragionevolezza da cui ripartire", aggiunge.
Genova che, secondo D'Alema, resta una città emblematica: "È stato un arretramento di cui non si è tenuto conto. C'erano tutti i segnali per cui si cambiasse strada senza andare avanti fino al 4 marzo. È una città alla quale mi sento legato, sono cresciuto qui, ne conosco bene la storia e la tradizione. Vederla governata dalla Lega oggi è doloroso..."
"La persona che può imprimere una svolta al Pd secondo me è Zingaretti, però è un problema del Pd, parlo da osservatore interessato naturalmente al futuro della sinistra". "Credo che sia l'unica proposta da cui il Pd può ripartire, una personalità credibile, che ha vinto le elezioni, cosa rara di questi tempi e tutto sommato negli ultimi anni è stato estraneo agli errori e ai conflitti che hanno lacerato il centrosinistra. Una persona di qualità che conosco da tanti anni, spero che le primarie gli diano la forza per un lavoro che sarà comunque molto difficile", conclude D'Alema.
"Alle elezioni europee l'unità della sinistra è la strada da seguire, ma dev'essere un processo con senso europeo, il riferimento dovrebbe essere unire tutte le forze che si richiamano al socialismo europeo", auspica D'Alema. "Si vota per il Parlamento europeo, non si vota per la politica nazionale, è molto importante che ci sia un riferimento a un programma, a una candidatura, dev'essere un'operazione politica unitaria, chiara, non pasticciata. La sinistra deve cercare di cambiare strada, è sorta in questi anni una pesantissima questione sociale che non ha trovato rappresentanza a sinistra, questo ha dato luogo a forme di populismo, la sinistra deve tornate ad affrontare il tema della disuguaglianza sociale, deve ritrovare se stessa".
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