Dazi Usa, rischio shock per i porti liguri e l’export italiano: l'opinione
di Luca Gabella*
In ballo c'è potenzialmente il 20% dell'economia regionale ma non mancano le opportunità

L’introduzione dei dazi statunitensi rappresenta una delle più significative alterazioni degli equilibri commerciali transoceanici degli ultimi decenni, con implicazioni particolarmente rilevanti per l’economia marittima italiana.
Sistema portuale – In questo scenario, il sistema portuale ligure, fulcro dell’interscambio marittimo italiano e porta di accesso privilegiata verso i mercati transatlantici, si trova ad affrontare una sfida di portata straordinaria. I porti di Genova, Savona e La Spezia, che insieme costituiscono uno dei principali hub logistici del Mediterraneo, potrebbero subire ripercussioni significative, con potenziali effetti a cascata sull’intero tessuto economico regionale e nazionale.
Commercio bilaterale – L’interscambio commerciale tra Italia e Stati Uniti rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia nazionale. Gli USA sono il primo partner commerciale dell’Italia al di fuori dell’Unione Europea, con un volume di esportazioni che supera i 63 miliardi di euro. Di questo flusso commerciale, oltre il 60% viaggia via mare, evidenziando la centralità del trasporto marittimo nelle relazioni economiche bilaterali.
Importazioni USA – Analogamente, per quanto riguarda le importazioni, gli Stati Uniti rappresentano il secondo fornitore dell’Italia dopo la Cina, con un valore di quasi 26 miliardi di euro, dei quali il 45% viene trasportato via mare. Il sistema portuale ligure gestisce circa il 40% di questo traffico marittimo transatlantico, confermandosi come principale gateway italiano per il commercio con gli USA.
Traffici liguri – Nel 2023, i porti liguri hanno movimentato merci per un valore complessivo di oltre 35 miliardi di euro nel commercio bilaterale con gli Stati Uniti, con una predominanza di prodotti manifatturieri ad alto valore aggiunto nelle esportazioni (macchinari, prodotti farmaceutici, beni di lusso) e materie prime e semilavorati nelle importazioni.
Sovraccosti stimati – Le simulazioni condotte da Confitarma stimano potenziali sovraccosti portuali fino a 52 miliardi di dollari per il settore dello shipping globale. Applicando modelli di proiezione proporzionale basati sulla quota di mercato del sistema portuale ligure nel commercio marittimo transatlantico italiano, è possibile stimare un impatto specifico per il polo logistico ligure nell’ordine di 4-5 miliardi di euro.
Componenti di costo – Questi sovraccosti si articolerebbero in diverse componenti:
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Costi diretti di tariffazione: applicabili direttamente alle navi di costruzione cinese che operano sulla rotta transatlantica;
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Costi di riorganizzazione logistica: necessari per ottimizzare la flotta in modo da minimizzare l’esposizione ai dazi;
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Costi di compliance: legati alla necessità di implementare sistemi di tracciabilità e certificazione dell’origine delle navi utilizzate.
Trasporto marittimo – Le analisi econometriche suggeriscono che, a parità di altre condizioni, questi sovraccosti potrebbero tradursi in un aumento del costo del trasporto marittimo transatlantico compreso tra il 18% e il 25%, con ripercussioni significative sulla competitività delle merci italiane sul mercato statunitense e, simmetricamente, sul costo dei prodotti importati dagli USA.
Effetti economici – L’impatto dei dazi USA non si limiterebbe al settore marittimo, ma si propagherebbe attraverso l’intera economia regionale ligure attraverso molteplici canali di trasmissione:
Manifattura ligure – Impatto sul settore manifatturiero regionale: maggiori costi di esportazione per le imprese liguri che esportano negli USA, con potenziale erosione dei margini di profitto o perdita di competitività.
Logistica integrata – Impatto sul settore logistico integrato: ristrutturazione delle catene logistiche con potenziale ridimensionamento del ruolo degli hub liguri nei flussi globali di merci.
Servizi marittimi – Impatto sul comparto dei servizi marittimi specializzati: contrazione della domanda di servizi ad alto valore aggiunto (brokeraggio, assicurazioni marittime, servizi legali specializzati) tipicamente concentrati nel cluster marittimo genovese.
Effetto moltiplicatore – Secondo le stime degli economisti portuali, l’effetto moltiplicatore del settore marittimo-portuale sull’economia regionale ligure è pari a 2,8 – ovvero, ogni euro di valore aggiunto generato direttamente dal settore produce ulteriori 1,8 euro nell’economia regionale.
Impatto complessivo – Applicando questo moltiplicatore, l’impatto complessivo dei dazi sull’economia ligure potrebbe raggiungere i 12-14 miliardi di euro nel medio periodo, equivalenti a circa il 20% del PIL regionale.
Conclusioni strategiche – L’impatto potenziale dei dazi USA sul settore marittimo ligure rappresenta una sfida di portata straordinaria, che potrebbe ridisegnare profondamente gli equilibri economici regionali. La significativa esposizione strutturale, dovuta all’elevata percentuale di flotta italiana costruita in Cina e alla centralità del mercato statunitense per l’export italiano, configura uno scenario di vulnerabilità che richiede risposte strategiche articolate e di lungo periodo.
Opportunità di cambiamento – Tuttavia, questa sfida potrebbe anche rappresentare un’opportunità per accelerare processi di trasformazione già in corso: diversificazione geografica dei mercati, innovazione tecnologica, riqualificazione del capitale umano, ristrutturazione delle filiere logistiche.
Resilienza e adattamento – Il sistema marittimo ligure, forte di una tradizione secolare di adattamento ai mutamenti del commercio globale, possiede le potenzialità per trasformare una minaccia congiunturale in un’occasione di riposizionamento strategico.
Flessibilità futura – In uno scenario caratterizzato da crescente incertezza e volatilità, la resilienza e la flessibilità diventeranno attributi competitivi fondamentali, premiando quegli attori del sistema marittimo ligure capaci di anticipare i cambiamenti e adattare tempestivamente le proprie strategie operative e commerciali.
*Luca Gabella è consulente strategico per Pmi
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