Depositi, il comitato Multedo: "A Sampierdarena non sono pericolosi, chi lo dice fa disinformazione"
di M.C.
In una nota il gruppo civico torna sulla proposta di Ponte Somalia, spiegando i passaggi tecnici e smentendo ipotesi infondate

I despositi costieri devono andarsene da Multedo ed essere ospitati in area portuale: il Comitato “Multedo per l’Ambiente” ha diffuso una nota per chiarire lo stato dell’iter riguardante il trasferimento di Carmagnani e Superba attualmente situate nel loro quartiere. Il documento ricostruisce con dati tecnici, riferimenti normativi e valutazioni urbanistiche la proposta di dislocamento presso Ponte Somalia, evidenziando l’assenza di rischi per l’abitato e la correttezza della procedura in corso.
Distanze di sicurezza – Secondo la documentazione presentata da Superba al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), la distanza minima tra i serbatoi di materiale infiammabile e le abitazioni di Sampierdarena è di 312 metri. Le aree di possibile danneggiamento in caso di incidente, come illustrato nella figura 122 del progetto (pagina 252), restano comunque tutte interne al perimetro dell’impianto. Per il Comitato, affermare che l’abitato di Sampierdarena sia a rischio è “frutto di disinformazione o malafede”.
Contesto politico e storico – Il Comitato ricorda che nessuno ha mai proposto lo spostamento dei depositi nel quartiere di Sampierdarena, ma unicamente in aree portuali ritenute idonee. La richiesta di delocalizzazione è sostenuta da decenni, ed è stata oggetto anche del progetto Tankimica, poi abbandonato per ragioni politiche. Il gruppo civico sottolinea che l’allora sindaco Marco Bucci, nel 2017, si era impegnato formalmente a trovare una soluzione condivisa tra cittadini, Comune e operatori economici.
Proposta attuale – Dopo anni di studi su diverse alternative, tutte scartate per motivi ambientali o tecnici, l’unica soluzione rimasta in discussione è l’area di Ponte Somalia. Superba ha presentato la proposta attraverso una procedura ATF (Adeguamento Tecnico Funzionale), poi oggetto di ricorso da parte del Municipio Centro Ovest. Il TAR ha accolto il ricorso, ritenendo l’ATF uno strumento non idoneo per modificare la destinazione d’uso dell’area.
Iter legale e amministrativo – Contro la sentenza del TAR è stato presentato un ricorso al Consiglio di Stato, che non si è ancora pronunciato. Tuttavia, precisa il Comitato, l’eventuale decisione del Consiglio di Stato non riguarderà la delocalizzazione in sé, ma solo la legittimità dell’utilizzo dell’ATF. Nel frattempo, Superba ha avviato su base volontaria la procedura di VIA ministeriale, formalmente attivata il 19 gennaio 2024.
Osservazioni e integrazioni – Il progetto è stato oggetto di osservazioni da parte di diversi enti, tra cui l’ENAC, che ha chiesto chiarimenti sui manufatti provvisori previsti in cantiere. Superba ha risposto alle richieste di integrazione il 17 gennaio 2025. Da allora, si è in attesa del parere conclusivo da parte del Ministero dell’Ambiente.
Smentite e chiarimenti – Il Comitato contesta le dichiarazioni della candidata sindaco Silvia Salis, che ha escluso la possibilità di trasferire i depositi a Sampierdarena. “Nessuno ha mai indicato l’abitato di Sampierdarena come sede – si legge nella nota – ma esclusivamente aree portuali adatte secondo il Piano Regolatore Portuale”. La posizione ribadita è che Ponte Somalia rappresenta oggi l’unica collocazione possibile e già sottoposta a valutazione ambientale.
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