Nasce il comitato ligure per i sì al referendum: "In Liguria 23.600 licenziamenti nel 2024, bisogna ridare diritti ai lavoratori"
di Riccardo Olivieri
Istat e Inps bocciano la Liguria. Dati negativi sui giovani che vanno all'estero, sul lavoro precario e sulla popolazione: "Dal 2014 al 2024 è come se fosse sparita La Spezia"

Un comitato per cinque sì: nasce in Liguria il Comitato ligure per i sì ai referendum sul lavoro, in appoggio anche al quinto quesito sulla cittadinanza, pr cui si voterà l'8 e 9 giugno. I questiti (che avevamo spiegato nel dettaglio QUI) servono a stoppare i licenziamenti illegittimi, in particolare nelle imprese più piccole; ridurre il lavoro precario e aumentare la sicurezza.
Licenziamenti - I dati elaborati da Istat e Inps per la nostra regione chiariscono il quadro della situazione che ha portato alla nascita del Comitato. Nel 2024 le assunzioni sono state 213.277 (Istat), meno dell'anno precedente (1,6%, un calo di 3.358 unità) ma in saldo positivo rispetto alle cessazioni di lavoro, che risultano 202.405 (Inps). Il dato preoccupante però sta nella natura di queste cessazioni: il 60,5% sono dovute alla fine dei contratti, numero che testimonia la precarietà di molti lavoratori, e ci sono stati 23.600 (Inps) licenziamenti, di cui 17.882 economici e 5.718 disciplinari. Questo dato si lega a doppia mandata ai quesiti referendari: per tutti i contratti realizzato dopo il Jobs act, quindi da inizio 2015, anche nel caso in cui un giudice dovesse ritenere che il licenziamento da parte dell'azienda è stato legittimo non può disporre la reintegra nel posto di lavoro, solo un rimborso delle mensilità perse che nel caso di imprese sotto i 15 dipendenti (in Liguria quelle che ne avevano al massimo nove nel 2022, ultimo dato disponibile fornito da Istat, erano il 95,2%) raggiunge un massimo di sei stipendi. I quesiti 1 e 2 del referendum chiedono proprio l'abrogazione di queste due norme. "I referendum hanno un rapporto diretto con quanto succede nel nostro territorio - spiega il segretario regionale della Cgil Maurizio Calà -. Qui ci sono tante piccole e medie imprese: di fronte alle interruzioni di questi rapporti molte persone non hanno potuto ottenere un equo compenso".
Sicurezza sul lavoro - Il 2025 in Liguria è iniziato malissimo sotto il profilo della sicurezza sul lavoro: le denunce di infortunio sono state 2.681, con 5 morti bianche (+1 rispetto allo stesso periodo del 2024). Colpisce anche il tasso di violazioni in materia sanitaria nel 2024. Il tasso complessivo di irregolarità delle imprese registrato da Istat in Liguria è del 72,6%, superiore sia alla media del nord ovest (69,2%) che a quello nazionale (71,6%). Le irregolarità che riguardano salute e sicurezza sono 1.529, nel 2023 erano praticamente la metà (785). Il tutto a fronte di 1.986 ispezioni svolte nel 2024 sulle circa 134mila imprese attive sul territorio.
Giovani e precariato - I giovani liguri vanno via. Dal 2014 al 2024 si è registrata una perdita di 16.136 liguri tra i 18 e i 39 anni che sono andati a lavorare all'estero, con un'impennata negli ultimi anni (+83,8% dal 2021). Calano poi le assunzioni dei giovani fino a 29 anni (-2,1%, ovvero 1.801 in meno) e soprattutto calano gli apprendistati: dal 2023 si è registrato un calo di 1.195 contratti pari ad un -10,7%.
Per quanto riguarda il precariato a prescindere dalla fascia d'età, le assunzioni a tempo indeterminato per Inps sono pari all'11,7% del totale (sotto la media sia nazionale che del nord ovest). Quelle a tempo parziale invece sono il 35% delle nuove assunzioni, con una crescita dei contratti stagionali (+1,6%) e intermittenti (+3%).
Popolazione - C'è un altro dato che preoccupa: il calo della popolazione. Nei 10 anni presi in esame (2014-2024) in totale le persone che hanno lasciato la Liguria per trasferirsi all'estero sono state 43.708, di cui 30.550 liguri (comprensivi dei giovani di cui sopra) e 13.158 stranieri. Le persone immigrate dall'estero in Liguria sono invece 117.797, di cui 17.676 italiani e 100.121 stranieri. Nonostante questo saldo estremamente positivo la popolazione è scesa da 1.591.939 unità a 1.509.908 unità, con un calo complessivo di 82.031 persone: "È come se fosse sparita La Spezia" chiosa Calà.
Tutti insieme - Ad aderire al Comitato del sì sono: Cgil Liguria, Anpi, Associazione Ligure Giornalisti, Udi, Comitato per il ritiro di ogni autonomia differenziata, Rete Studenti Medi, Udu, Libera, Associazione Rigenerazioni Urbane, Coordinamento Democrazia Costituzionale, Sunia, Federconsumatori, Auser, Tavolo No Autonomia Differenziata; oltre alle forze politiche Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Verdi, Linea Condivisa, Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano.
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