Diga di Genova, la Cisl preoccupata dal ritiro delle due cordate: "A rischio un miliardo d'investimenti"
di Redazione
Pelle e Tafaria (FILCA): "Non c’è tempo da perdere"
“La diga foranea del porto di Genova è un’opera fondamentale non solo per la città, ma per il sistema logistico di tutto il Paese. E non solo: il porto di Genova rappresenta una delle porte del Mediterraneo per l’Europa. La notizia del ritiro delle due cordate che avrebbero dovuto partecipare alla gara per realizzare la diga mette a rischio una delle opere pubbliche più imponenti del Paese, con un miliardo di investimenti e una stima di oltre 1.000 lavoratori per ognuno dei 5 anni necessari per realizzarla. Ci appelliamo al commissario straordinario Paolo Emilio Signorini perché ponga in essere da subito tutte le azioni idonee a rimettere in piedi la realizzazione dell’opera, che insieme al Terzo valico ha una valenza strategica senza precedenti per tutto il territorio”. Lo hanno dichiarato i segretari generali della Filca nazionale, Enzo Pelle, e della Filca Liguria, Andrea Tafaria. “Non possiamo tollerare che vadano perse queste risorse previste dal Pnrr – aggiungono – perché sono indispensabili per il rilancio delle costruzioni e consentiranno l’assunzione di migliaia di addetti, oltre a portare benefici in tutti i settori dell’economia. I lavori della diga foranea sarebbero dovuti iniziare a settembre: chiediamo a Signorini di convocare subito le organizzazioni sindacali – concludono Pelle e Tafaria – perché non c’è tempo da perdere, la diga non può allungare l’elenco delle tante opere italiane necessarie e mai realizzate”.
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