Divieto di piercing e obbligo di saluto: il nuovo regolamento per la polizia locale di Genova
di Alessandro Bacci
Sarà votato nel prossimo consiglio comunale, non veniva aggiornato dal 1956. Regolato l'aspetto fisico da tenere, barba e baffi, trucco, gioielli...
Divieto di avere orecchini e portare catenine, divieto di piercing, obbligo di saluto, uso di bodycam e droni. E' pronto per essere votato martedì in consiglio comunale a Genova il nuovo regolamento di polizia locale. Si tratta di una normativa che non veniva aggiornata dal 1956 e per avere un'idea di quanto fosse obsoleta basti pensare che tra gli obblighi per gli agenti c'era quello di saper guidare una bicicletta.
Tra gli aspetti più discussi del nuovo regolamento quelli presenti nel "codice deontologico" in allegato al testo principale: si parla di come e quando salutare, del divieto di chiacchierare con cittadini o colleghi, dell'aspetto fisico da tenere, barba e baffi, trucco, gioielli, piercing e molto altro.
"Era necessario un aggiornamento se non altro per una serie di trascorsi normativi che bisognava correggere" ha spiegato l'assessore alla Sicurezza Giorgio Viale. "Si eliminano alcuni articoli anacronistici come quelli che istituivano la figura del barbiere del corpo o quelli relativi alla sezione automezzi che prevedeva che tutti i vigili sapessero andare in bicicletta e al tempo stesso si introducono alcune strumentazioni neppure immaginabili negli anni Cinquanta come le body-cam, le dash-cam, le videocamere installate sulle autovetture, o l'uso di droni".
Intanto arrivano le prime polemiche. Claudio Musicò del Sulpl, sindacato che non ha partecipato al tavolo di elaborazione del regolamento, ha affermato che "Quello che viene definito codice deontologico non lo è affatto" e che molte delle prescrizioni inserite potrebbero essere utilizzate per mettere in difficoltà alcuni colleghi: "Chi stabilisce quanto deve essere carico un rossetto o lunga la barba? Addirittura si scrive che il saluto deve essere in italiano corretto, questo vuol dire che se si sbaglia un tempo verbale si può andare incontro a provvedimenti disciplinari?". Luigi Paone, Uil Fpl, ha criticato l'introduzione di test di verifica dopo i corsi di formazione: "Bene l'aggiornamento professionale obbligatorio - ha detto - ma ingabbiarsi a far sostenere ulteriore esami dopo tutti quelli fatti per entrare nel corpo credo non sia giusto". Secondo Carmela Foti, della funzione pubblica Cgil, il regolamento potrebbe meglio definire alcuni aspetti legati all'applicazione del contratto nazionale.
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