Esplosione Ponte Morandi, i demolitori si assicurano contro possibili danni alle case
di Fabio Canessa
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Dopo il caso del cavillo anti-cause in zona arancione, alle 18 incontro Bucci-comitati
Le imprese dei demolitori saranno obbligate a stipulare un'apposita polizza assicurativa per risarcire eventuali danni provocati dell'esplosione che farà collassare le pile 10 e 11 nell'ultima settimana di giugno. Emerge da fonti della struttura commissariale dopo uno degli ultimi incontri in prefettura per definire il piano d'azione, comprese le misure per la zona arancione.
Il tema dei possibili 'effetti collaterali' della demolizione sarà uno dei punti all'ordine del giorno dell'incontro alle 18 a palazzo Tursi tra i comitati degli interferiti dal cantiere e Marco Bucci, vertice rimandato di un giorno rispetto al programma. I cittadini chiederanno chiarimenti sulle procedure di evacuazione ma anche sugli indennizzi che dovrebbero arrivare in questi giorni. In tutto 7 milioni di euro messi a disposizione dal Governo e ripartiti con un criterio a 'tre fasce' che non piace a tutti.
Sotto accusa era finito anche il presunto cavillo 'anti-cause' che, una volta incassata la cifra, impedirebbe agli abitanti di chiedere ulteriori risarcimenti in caso di danni agli edifici provocati dall'esplosione. In realtà ci sarebbe appunto un'assicurazione obbligatoria che permetterebbe alle aziende di rifondere i proprietari della zona arancione in caso, ad esempio, di problematiche strutturali dovute alle vibrazioni. Nei giorni scorsi sono stati effettuati alcuni sopralluoghi con periti nella zona di via Porro e via Campi.
Gli altri timori degli abitanti riguardano la salute. Durante la demolizione delle case di via Porro ha destato grande preoccupazione la polvere che si è innalzata nonostante la tecnica della 'cannon fog', acqua nebulizzata di continuo per evitare la dispersione di materiale sottile. Ma anche il passaggio dei camion in entrata e uscita dal cantiere e lo smaltimento dei detriti.
Giovedì invece si terrà un'assemblea pubblica per preparare il terreno in vista dell'altra assemblea pubblica, prevista il 17 o il 18 giugno in Valpolcevera per sviscerare tutte le questioni collegate all'esplosione delle pile 10 e 11 di ponte Morandi. Il 13 giugno alle 21 alla scuola Caffaro in via Gaz, a Certosa, la rete 'Oltre il ponte c'è' ha organizzato un incontro per raccogliere le domande su tre punti nodali: tutela della salute, viabilità e piano di evacuazione. All'incontro sarà presente anche il presidente del municipio Valpolcevera Federico Romeo. L'obiettivo è quello di formulare le domande in modo che le risposte della struttura commissariale possano essere più chiare possibile.
Fabio Canessa
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