Euroflora 2025, giardini protagonisti con un doppio appuntamento: tra Filosofia, Arte, Terapia e Rinascita
di Redazione
In programma "Il giardino come metafora e luogo di cura" e "Il "bacio" della passione risveglia i giardini liguri: Villa Pergola ad Alassio"

Oggi a Euroflora, XIII Mostra internazionale di piante e fiori, a Genova fino al 4 maggio, giardini protagonisti con un doppio appuntamento.
Il primo, in sala Elleboro, a cura dell’Unione Garden Club d’Italia, ha presentato “Guardare il paesaggio, creare il giardino”, con il contributo di tre esperti relatori. Giuseppe Benelli, filosofo e presidente dell’Accademia Cappellini de La Spezia, Andrea Marmori storico dell’arte e direttore del museo Lia di La Spezia, e Monica Botta, architetta paesaggista, specializzata in giardini terapeutici, che hanno dialogato sul tema del giardino da punti di vista e approcci disciplinari differenti. A introdurre i lavori la presidente nazionale dell’Ugai Alfreda Rebizzo – che in apertura ha sottolineato come “Euroflora sia il posto ideale per far conoscere le attività dell’associazione, nata 60 anni fa, da un gruppo di persone che si sono riconosciute portatrici di un messaggio di bellezza legato ai giardini, un messaggio di cura dell’ambiente rivolto a tutti, ma con una particolare attenzione ai ragazzi”.
L'idea - Centrale l’idea del giardino non solo come spazio fisico ma come potente metafora della vita, della storia, dell'arte. Il giardino come archetipo di un luogo sacrale, un “paradiso” greco, un luogo incantato dove il tempo si sospende, ma anche giardino come specchio dell'anima e luogo di cura – con particolare riferimento alle attività dell’architetto Monica Botta, che ha realizzato giardini terapeutici per Alzheimer e disabilità varie, in strutture sanitarie a Ferrara, Ivrea, Biella, secondo principi di progettazione diversi dai giardini classici, che vanno incontro alle esigenze specifiche delle persone più fragili e vulnerabili (cosidetti helaing garden). Un tema, quello del giardino, che affonda le sue radici nell’antichità, da Omero (ricordiamo i giardini di Alcinoo, re dei Feaci), ai giardini pensili di Babilonia, passando per l’hortus conclusus medievale fino alla rivoluzione del giardinaggio nel Rinascimento italiano, con il recupero della cultura classica e la creazione di giardini spettacolari come il Cortile del Belvedere a Roma.
Giardini paragonati a "una bella addormentata" che attende un "bacio" per risvegliarsi – questa la chiave dominante dell’incontro promosso da Gardenia dal titolo “Giardini in Liguria, tra tradizione e innovazione. Villa della Pergola ad Alassio diventa giardino Partner RHS e il Fai apre Villa La Rezzola a Lerici e Punta Mesco a Levanto”. La discussione, moderata dalla direttrice di Gardenia Emanuela Rosa-Clot - ha messo in luce il ruolo cruciale di figure appassionate, come i coniugi Silvia e Antonio Ricci e di enti come il FAI, nel restauro e nel mantenimento di ville e giardini, le sfide della gestione economica e la necessità di promuovere un turismo che valorizzi questo patrimonio unico. Il restauro di Villa La Pergola e il recupero del suo giardino all’inglese, sottratto alla speculazione edilizia è stato proposto come esempio di rinascita e “provocazione” ambientalista, dimostrando che la bellezza può preservare un luogo dal cemento e che un giardino trascurato può superare il suo antico splendore.
Altri esempi virtuosi – il ruolo determinante del FAI nel restauro del giardino di Palazzo Moroni a Bergamo o di Villa La Rezzola a Lerici – così come l’importanza dell’ospitalità alberghiera nelle ville è stata sottolineata come una strategia efficace per garantirne la sostenibilità economica. Villa Durazzo Pallavicini, a Pegli, struttura che accoglie un numero significativo di visitatori all'anno, tra i 23.000 e i 25.000 – nelle parole della direttrice e curatrice del parco storico Silvana Ghigino – con il momento di maggior affluenza legato alla fioritura delle camelie, è un eccellente esempio di turismo floreale.
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