Trionfo per Fabio Armiliato all'Adriana Lecouvreur
di Redazione
Il calore dei genovesi per il tenore al suo ritorno presso il Carlo Felice
Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea non è mai stata messa in scena al Teatro Carlo Felice: la sua ultima rappresentazione genovese fu al Teatro Margherita nel 1989, oltre trent’anni fa. Grande attesa e curiosità sono coronate fino al 16 febbraio al Carlo Felice. Di particolare pregio e affetto soprattutto per il pubblico genovese la performance del 13 febbraio che ha visto nel cast il tenore genovese Fabio Armiliato in forma smaliante, impaccabile nel timbro e nella resa di colori e sfumatori, oltre che consumato attore in scena.
La particolarità dell'opera si ritraccia tuttavia nella protagonista (in questo caso Amarilli Nizza) ispirata a una figura realmente esistita: l’attrice Adrienne Lecouvreur,
regina delle scene teatrali parigine degli inizi del ’700, ammirata e amata sia dal pubblico che dagli artisti e intellettuali dell’epoca, tra cui Voltaire, morta in circostanza misteriose. Si racconta, infatti, che fosse stata assassinata dalla Principessa di Bouillon, sua rivale in amore, attraverso un mazzolino di viole avvelenate. Il fascino e il mistero della vicenda colpirono Eugène Scribe, che ne trasse un dramma, diventato un cavallo di battaglia di Sarah Bernhardt, da cui Arturo Colautti ricavò il libretto per l’opera di Cilea.
Prediletta dai più grandi soprani del ’900, Adriana Lecouvreur è senza dubbio il capolavoro del compositore calabrese, il titolo in cui riuscì a esprimere in modo più completo il suo stile, originale nel teatro musicale italiano di quegli anni.
Lunghi applausi sul finale per tutte le voci, in particolare anche per Giuseppia Piunti e Alberto Mastromarino, in un lavoro complessivamente promosso dagli spettatori. Una luce di riguardo dai melomani va tutta ad Armiliato cantante e attore, da oltre tre decenni uno dei più importanti tenori della scena lirica internazionale, acclamato dal pubblico grazie alla sua vocalità, al suo carisma interpretativo, all'impressionante registro acuto e alla sua innata musicalità. Nato a Genova e diplomatosi al Conservatorio Niccolò Paganini, nel 1984 ha debuttato giovanissimo nel Simon Boccanegra di Verdi col Teatro Carlo Felice di Genova in trasferta a Savignone (GE). Da quel momento ha iniziato una grande carriera che lo porta ad interpretare i ruoli primari nei teatri più prestigiosi del mondo: il Metropolitan Opera House di New York, il Teatro alla Scala di Milano, l'Opéra de Paris, l'Arena di Verona, il Teatro del Gran Liceu di Barcelona, l' NHK di Tokyo, l'Opera di San Francisco, il Teatro Real di Madrid, la ROH Covent Garden di Londra, la Bayerische Staastoper e la Wiener Staastoper, solo per citarne alcuni. Emozionanti le sue interpretazioni nel ruolo di Mario Cavaradossi in Tosca, per il quale è considerato interprete di assoluto riferimento. Tra i recenti successi, ricordiamo i Pagliacci al Festival “ Ruggero Leoncavallo “ e al Festival della Reggia di Colorno ( PR ), il debutto nel ruolo di Luciano di Chablis nel Si di Pietro Mascagni al Teatro Goldoni di Livorno, l' Adriana Lecouvreur al Teatro Filarmonico di Verona e Carmen all' Arena di Verona riscuotendo sempre un grandissimo successo unanime di pubblico e di critica. Nel 2012 viene chiamato da Woody Allen a debuttare sul grande schermo, recitando da protagonista a fianco dello stesso regista nel film “ To Rome with love “ e imponendosi con questa esperienza anche nel mondo del cinema. Nel 2014 ha creato insieme al pianista Fabrizio Mocata il progetto “ RecitaL CanTANGO “ che riscopre le radici belcantiste italiane del “ Tango Cancion “, suscitando grande interesse nei media di tutto il mondo. Insignito di moltissimi importanti Premi alla carriera, nel 2018 è stato anche insignito dell'onorificenza di “Corrispondente Diplomatico di Malta” per meriti artistici e umanitari internazionali e della carica di “Ambasciatore di Genova nel Mondo”. Da anni Fabio Armiliato svolge anche attività di insegnante di tecnica e interpretazione vocale.
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