Fase 2, intesa Stato-Regioni su riaperture: soddisfatti i balneari
di Maria Grazia Barile
I ristoratori lamentano il poco preavviso
Il decreto legge approvato dal cosnsiglio dei ministri contenente il quadro normativo nazionale per le modalità di svolgimento delle attività economiche consentite a partire dal 18 maggio, trova il parere favorevole dei gestori degli stabilimenti balneari: «Di fatto, vengono superate le precedenti linee guida fissate all'inizio della settimana dal Comitato tecnico-scientifico e dell'Inail che, se applicate, avrebbero reso praticamente impossibile l'avvio della stagione - commenta Gianmarco Oneglio, presidente Fiba Confesercenti Liguria -. Grazie all'accordo siglato ieri tra esecutivo centrale e governatori, infatti, ciascuna Regione potrà adottare linee guida proprie, e dunque più confacenti alle specificità di ciascun territorio, in sostituzione delle prescrizioni dell'Inail».
A tal proposito sono state già approvate delle linee di indirizzo operative che, per quanto riguarda gli stabilimenti balneari, contengono poche, semplici e praticabili disposizioni. Fra queste, l a più importante è la prescrizione di un'area minima di 10 metri quadrati per ombrellone, indipendentemente dalla modalità di allestimento della spiaggia. «I balneari non vedono l'ora di tornare a lavorare, e queste nuove regole ce lo permettono - prosegue Oneglio -. Non possiamo quindi che apprezzare l'importante contributo di chiarezza e buon senso prodotto dal confronto di ieri tra Governo e Regioni, ringraziando in particolar modo il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ed il governatore della Liguria Giovanni Toti. Significative sono, anche, le rassicurazioni arrivate dalla stessa Inail sulla responsabilità civile e penale del datore di lavoro in caso di contagio da Covid-19 di uno o più dipendenti».
Soddisfazione per il superamento delle linee guida Inail, comunque moderata, arriva anche dal settore dei pubblici esercizi, come spiega Paolo Barbieri, responsabile Fiepet Confesercenti Genova: «L'essere passati da un minimo di 4 metri quadrati per ogni postazione alla sola richiesta di un metro di distanziamento interpersonale è sicuramente un passo avanti perché, nel primo caso, avrebbe comportato la definitiva chiusura della stragrande maggioranza delle attività. Detto questo, i tempi per predisporre la ripartenza sono strettissimi e, per molti, quella di lunedì prossimo non potrà ancora essere la giornata della riapertura. Rimane, quindi, il rammarico per non avere concordato con sufficiente anticipo modalità e tempi, costringendo così gli esercenti a perdere altre preziose giornate di lavoro».«Auspichiamo comunque - conclude Barbieri, in qualità di vicepresidente provinciale di Confesercenti - che a stretto giro vengano diramate ulteriori e specifiche linee guida anche per le attività non ancora normate dal decreto di venerdì, quali discoteche, settore dello spettacolo viaggiante, ecc: lo strumento, anche in questo caso, dovrà essere quello di un provvedimento di carattere nazionale concordato con le Regioni».
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