Femminicidio La Spezia, la coppia aveva già tentato il suicidio in edicola
di Redazione
La zia della vittima: "Rossella era cambiata, sentivo che qualcosa non andava"
Era da un mese circa che Rossella Cominotti e Alfredo Zenucchi parlavano di morte. E ci avevano già provato a uccidersi, a fine novembre nell'edicola che avevano acquistato a inizio 2023. Ma perché i due, sposi da una manciata di mesi, correvano così spasmodicamente contro la morte? Cosa c'è dietro a questa storia ancora piena di interrogativi e punti non chiari?
Secondo quanto appreso da fonti qualificate, nel primissimo interrogatorio Alfredo Zenucchi avrebbe parlato di una forte delusione ricevuta dalla coppia dal comportamento di alcune persone che poi li avrebbero "pugnalati alle spalle". Una dichiarazione molto forte che successivamente Zenucchi ha chiesto di cancellare.
Di fatto, l'acquisto dell'edicola avvenuta all'inizio del 2023, peraltro sembra senza alcuna verifica precedente l'acquisto, non aveva sancito quel nuovo inizio che i due tanto speravano. Si era infatti tramutata in un pessimo affare che aveva assorbito tutte le risorse della coppia.
Un foglio scritto a mano, con calligrafia apparentemente femminile, che in attesa di riscontri investigativi sembra essere una sorta di testamento di coppia: 'Il nostro amore sarà eterno. Abbiamo fatto questa scelta che nessuno forse potrà capire".
É uno dei passaggi della lettera trovata nella stanza dell'hotel di Mattarana dove il 6 dicembre Rossella Cominotti è stata uccisa con un rasoio dal marito Alfredo Zenucchi. E che il doppio suicidio - mai però concretizzatosi visto che l'uomo non ha trovato il coraggio di uccidersi - fosse stato il proposito di marito e moglie fin dall'inizio della loro fuga, è stato confermato da Zenucchi nel primo interrogatorio. Sarà ora una perizia calligrafica per capire se sia stata proprio Rossella a scrivere quella lettera, firmata da entrambi.
Ma da chiarire ci sono ulteriori aspetti, come le siringhe e l'eroina trovate nella stanza d'albergo. Zenucchi in passato con la droga aveva avuto a che fare ma era riuscito ad uscirne con l'aiuto dei professionisti di una comunità di recupero. Detenuto nel carcere di Massa Carrara, l'uomo è in attesa dell'interrogatorio di garanzia, fissato per domani.
Intanto emergono i dettagli della vacanza finita nel sangue: la coppia, partita dalla casa di Cremona, chiusa l'edicola di Bonemerse che gestiva da un anno, ha soggiornato all'hotel Napoleon a Pontremoli, quindi all' Hotel Doria di Lerici e infine nella locanda di Mottarana teatro del delitto
"Ultimamente il nostro rapporto non era più come prima. Non che io abbia capito che qualcosa non andasse però lei era anche molto, molto malata. Aveva disturbi alimentari": aveva detto Francesca Schiroli, la zia di Rossella, che ha raccontato alla Provincia di Cremona dei problemi della nipote per cui era stata "anche ricoverata".
"Non riesco a capire il perché della malattia - ha aggiunto - Lei non lo ha mai spiegato nonostante io cercassi di capire". "Mi aveva promesso 'zia, vedrai che guarirò, che la sto mettendo tutta'. Però secondo me non ce l'ha fatta a venirne fuori. Era stata anche in una struttura specialistica"
La zia non conosceva il marito di Rossella. Aveva saputo del loro matrimonio per una telefonata della donna che il 9 marzo le aveva annunciato che proprio quel giorno si sarebbe sposata. Le due si sentivano però. L'ultima volta il 27 novembre. "Sentivo che c'era qualcosa che non andava: quanti messaggi, quante telefonate" ha spiegato, "Scrivevo a Rossella: dimmi dove sei, cosa è successo?". Ma non è mai arrivata risposta. E' invece arrivata la notizia della morte e lei è scettica sul fatto che lei e il marito volessero morire insieme. "Sarà vero? Io - ha concluso - di lui non so proprio nulla e questo mi fa rabbia".
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