Fusione nucleare, una possibile svolta per l’indipendenza energetica dell’Italia

di M.C.

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L’energia da fusione nucleare potrebbe cambiare il futuro energetico dell’Italia, offrendo una risorsa pulita e potenzialmente inesauribile

Fusione nucleare, una possibile svolta per l’indipendenza energetica dell’Italia

La fusione nucleare, promessa per un futuro senza emissioni e con risorse energetiche quasi infinite, è oggi più vicina. L’Italia, con le sue attuali sfide energetiche e una crescente dipendenza dalle importazioni, potrebbe trarne enormi vantaggi, diventando meno vulnerabile alle oscillazioni dei mercati globali e ai cambiamenti geopolitici.

Che cos’è la fusione nucleare – La fusione nucleare è un processo che imita le reazioni energetiche che avvengono nel Sole, dove atomi di idrogeno si fondono per creare elio, rilasciando una grande quantità di energia. A differenza della fissione nucleare, usata nelle attuali centrali nucleari, la fusione non produce scorie radioattive a lungo termine e si basa su combustibili (come il deuterio e il trizio) abbondanti e distribuiti su tutta la Terra.

Potenzialità – L’energia da fusione nucleare è considerata il “Santo Graal” dell’energia per la sua capacità di generare elettricità senza emettere gas serra o creare rifiuti nucleari pericolosi. Con la fusione, si potrebbe ottenere una fonte di energia inesauribile, sicura e stabile, risolvendo molti dei problemi legati alle energie fossili e anche alle fonti rinnovabili intermittenti, come il solare e l’eolico.

Stato della ricerca – La fusione nucleare è stata per decenni una tecnologia “sempre a vent’anni dal divenire realtà”. Tuttavia, recenti progressi in ambito internazionale, con progetti come ITER (in Francia) e il sostegno a iniziative private, stanno portando la fusione a un passo importante verso la commercializzazione. Questi progetti sono riusciti a produrre per pochi secondi reazioni autosostenute, e la speranza è che nei prossimi anni si possa ottenere un sistema capace di produrre più energia di quanta ne consuma.

Impatto sul sistema italiano – L’Italia importa oggi oltre il 75% dell’energia che consuma. Con la fusione nucleare, il Paese potrebbe ridurre questa dipendenza e diventare più autonomo, affrontando meglio le crisi energetiche. Inoltre, un’energia stabile e pulita aiuterebbe a rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO₂, migliorando la qualità dell’aria e riducendo l’impatto climatico.

Sfide – Nonostante le grandi promesse, la fusione nucleare resta un obiettivo difficile. Il processo richiede tecnologie avanzatissime e materiali capaci di resistere a temperature superiori ai 100 milioni di gradi Celsius. Inoltre, l’elevato costo iniziale per costruire i reattori rappresenta una barriera significativa. Tuttavia, se la fusione diventasse realtà, i benefici supererebbero i costi, garantendo una fonte energetica sostenibile per decenni.

Il ruolo dell’Italia – Diverse istituzioni italiane, come Eni e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, partecipano già a progetti internazionali, come ITER, e stanno sviluppando iniziative per esplorare le potenzialità della fusione. Il supporto alle nuove tecnologie e agli investimenti in questo campo potrebbe posizionare l’Italia tra i pionieri dell’energia da fusione.