Genova, al Carlo Felice arriva "Il Corsaro" di Giuseppe Verdi
di Redazione
Nel ruolo di Corrado debutterà il tenore genovese Francesco Meli
Sarà un 'Corsaro' "atletico" quello che il Teatro Carlo Felice di Genova metterà in scena da venerdì 17 maggio. Lo spettacolo è stato presentato nel foyer del teatro: con il sovrintendente Claudio Orazi e il direttore artistico Pierangelo Conte sono intervenuti il direttore d'orchestra Renato Palumbo, il maestro d'armi Renzo Musumeci Greco, in rappresentanza delle istituzioni locali, l'assessore comunale Lorenza Rosso e la coordinatrice regionale delle Politiche culturali Jessica Nicolini. 'Il Corsaro', del quale si ricorda un solo allestimento genovese nel 2005, sarà proposto in un'edizione che risale al 2003 e che fu firmata allora dallo stesso Palumbo con il regista Lamberto Puggelli, scomparso nel 2013. Il cast prevede Irina Lungu (Medora), Mario Cassi (Seid), e, inoltre, Olga Maslova, Saverio Fiuore, Adriano Gramigni, Emilio Cesar Leonelli e Matteo Michi. Nel ruolo di Corrado debutterà il tenore genovese Francesco Meli. "Ho già cantato molto del Verdi cosiddetto minore - ha ricordato l'artista - Corrado mi mancava e per questo ho accettato volentieri l'invito del Carlo Felice. Debbo dire che è un ruolo particolare in quanto l'opera annovera tanti elementi interessanti. La scena finale, ad esempio, rimanda a quella del 'Trovatore', mentre quella della prigione è simile a quella dei 'Due Foscari'. Verdi come in tanti lavori di quegli anni sperimenta. Ci sono, ad esempio, momenti molto cupi, tetri in cui si delinea un'atmosfera quasi di ghiaccio e il cantante deve sapersi adeguare al colore dello strumentale". Nel suo intervento Palumbo ha indicato nella vicenda tratta da Byron la debolezza drammaturgica dell'opera che ha però elementi musicali di spicco e si propone come una sorta di premonizione di opere successive dal Rigoletto all'Otello. Pierangelo Conte, dopo aver annunciato che Palumbo, direttore particolarmente dedito a Verdi, tornerà il prossimo anno per sette recite di 'Traviata', ha lasciato il microfono al maestro d'armi Renzo Musumeci Greco che aveva collaborato con Puggelli già all'edizione originaria del 2003. "L'opera - ha spiegato - è ricca di duelli e abbiamo lavorato molto per creare scene quasi cinematografiche. Con il regista avevamo realizzato anche un finale con saluti d'effetto che riproporremo qui al Carlo Felice".
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