Genova, Anci Liguria: parità di genere tra possibilità e necessità, poche le donne sindaco
di Redazione
In Liguria sono 35 su 234 i Comuni con una guida al femminile, per una percentuale del 14,9%
La Giornata Internazionale della donna è una ricorrenza che si celebra l'8 marzo di ogni anno e sottolinea l'importanza della lotta per i diritti delle donne In Italia la partecipazione attiva delle donne resta, ancora oggi, un vulnus della nostra democrazia: se ne è discusso nel corso del convegno “Agenda 2030 - Parità di genere: possibilità o necessità? Focus sulla presenza e il ruolo delle donne nella Pa oggi e domani”, promosso dai sindaci di Garlenda Silvia Pittoli, Osiglia Paola Scarzella, Pieve Ligure Paola Negro, Testico Lucia Moscato e Vessalico Paola Giliberti, iniziativa sostenuta dall’Ufficio di Presidenza di Anci Liguria, Regione Liguria, Consigliera di parità Regione Liguria, Università di Genova e Fondazione Compagnia di San Paolo.
Il numero di donne Sindaco è cresciuto poco negli ultimi 10 anni in Italia: nel 2014 i Comuni amministrati da donne erano il 13,4%, in Liguria il 12,0%; oggi la media nazionale è del 15,2%, con la Liguria poco sotto, con 35 Comuni su 234 guidati da donne, il 14,9%. Se parliamo di piccoli Comuni, quelli con popolazione fino a 5mila abitanti, la media sale al 17,2%, con le donne ai vertici di 27 Comuni su 157. A ricoprire il ruolo di assessore comunale in Liguria, invece, sono 188 donne su 432 in totale (il 43.5%), mentre le consigliere sono 1.021 su 3.009 (il 33,9%).
“Perché il 51,7% della popolazione è così poco presente nelle posizioni apicali decisionali delle nostre istituzioni? – si chiedono le promotrici - C’è ancora molto da fare per raggiungere una vera uguaglianza di genere. Per questo, c’è bisogno di cooperare, a tutti i livelli, per costruire strategie educative e rieducative condivise. Dal conseguimento della parità di genere dipende il conseguimento della giustizia sociale non solo a beneficio del genere femminile ma anche del genere maschile se si pensa agli stereotipi, agli schemi di comportamento anticamente preordinati e radicati che costituiscono un limite alla emotività, alla libertà di esprimere pensieri non riconosciuti o ricondotti alla sfera tipica del genere maschile. L’obiettivo che dobbiamo porci tutti è ricostruire il tessuto sociale delle nostre piccole o grandi società locali alle quali deve giungere forte e chiara la vicinanza delle Istituzioni che le governano; Istituzioni che non sono solo luoghi della burocrazia che perseguita gli addetti ai lavori, ma luoghi dove si studiano le strategie possibili per dare servizi che aiutino la maturità culturale. Non si può prescindere dal contributo femminile perché fondamentale per la crescita democratica del nostro Paese”.
La giornata di oggi ha avuto come obiettivo quello di avviare un processo di coinvolgimento e partecipazione attiva rivolta a tutte le Amministratrici e gli Amministratori locali, anche extra-regionali, che condividono il valore della tematica relativa all’uguaglianza nelle pari opportunità tra i sessi. Prossimo passo: la costruzione di una rete lineare e trasversale di strategie condivise, da cui scaturiranno progettualità locali e nazionali, per superare ogni forma di discriminazione ancora oggi esistente.
Nel corso dell’evento, aperto da una performance dell’attrice Mariella Speranza, sono intervenuti il vicepresidente di Regione Liguria Alessandro Piana; la coordinatrice di Anci Giovane Liguria Francesca Corso; la consigliera di parità di Regione Liguria Laura Amoretti; la dott.ssa Valentina Pericoli di REFE – Strategie di sviluppo sostenibile; i docenti del Disfor – Università di Genova Franco Manti ed Emanuela Abbatecola. Hanno portato il proprio contributo al dibattito il vicepresidente del Consiglio regionale Armando Sanna e i consiglieri regionali Selena Candia, Chiara Cerri, Sergio Rossetti, Veronica Russo, Sonia Viale e la consigliera comunale di Genova Cristina Lodi. Presenti anche grandi donne manager, tra cui la direttrice della Rai Liguria Antonella Pacetti e la direttrice generale della Città metropolitana di Genova Maria Concetta Giardina.
“La promozione della parità di genere nella pubblica amministrazione - commentano in una nota congiunta le leghiste Sonia Viale e Francesca Corso - è un obiettivo importante, che deve essere perseguito per garantire l'uguaglianza di opportunità e una rappresentanza equa dei generi nei ruoli decisionali e operativi all'interno delle istituzioni pubbliche. La Lega pensa che la politica debba proseguire a occuparsi di questo tema con iniziative ancora più incisive e avanzando proposte costruttive in merito. Le quote rosa, che per la Lega non dovrebbero esistere, essendo di per sé stesse l’ammissione dell’esistenza di una situazione di disparità fra uomo e donna, sono state utili, ma non sono certamente sufficienti. La politica può svolgere un ruolo importante nell'educare e sensibilizzare la comunità sulle questioni di genere e sulle forme di discriminazione e violenza basate sul genere, attuando politiche di assunzione basate sul merito e promuovendo programmi di sensibilizzazione e formazione sulle questioni di genere per creare un ambiente lavorativo inclusivo e rispettoso delle diversità. Combattere la violenza di genere, promuovere l'occupazione femminile e migliorare l'accesso ai servizi sanitari e educativi è necessario per contribuire anche allo sviluppo economico locale. Per fare questo è richiesto l’impegno di tutti, dalle Istituzioni, alle autorità locali, alle organizzazioni della società civile e di tutta la comunità per garantire che le donne e gli uomini abbiano pari opportunità di partecipare e contribuire al progresso e al benessere della nostra società”.
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