Genova: area Campanule rinasce dopo trent'anni, al via il bando per la gestione
di steris
Roberta Lolli (Vince Genova): "Sarà uno spazio pubblico, verde e aperto, dove socialità, sport e cura del territorio tornano protagonisti"

Dopo oltre trent’anni di abbandono, promesse disattese e battaglie civiche, l’area di Campanule si prepara a una nuova vita. Il Comune di Genova ha ufficialmente avviato la gara pubblica per l’assegnazione e la gestione dello spazio, ponendo fine a un lungo limbo urbanistico e sociale.
A darne l’annuncio è Roberta Lolli, presidente del Comitato cittadino Campanule e candidata nella lista civica Vince Genova, che sottolinea come questo passo sia il frutto di un impegno collettivo durato anni: “Campanule diventa finalmente ciò che i cittadini hanno sempre sognato: uno spazio pubblico, verde e aperto, dove socialità, sport e cura del territorio tornano protagonisti”. L’area, originariamente realizzata con oneri di urbanizzazione e destinata al quartiere, era diventata simbolo di degrado.
Solo nel 2010, con la nascita dell’associazione di volontariato Si Può Fare, i residenti hanno iniziato un percorso di riappropriazione e riqualificazione dal basso, spesso ostacolato da burocrazia e progetti incompatibili con la sua vocazione originaria, come la proposta di un’isola ecologica. Un punto di svolta è arrivato grazie all’ascolto istituzionale: l’allora assessore Matteo Campora e il sindaco Marco Bucci si sono fatti interpreti delle istanze del territorio, sostenendo la destinazione pubblica e sociale dell’area. Da quel momento, Campanule ha iniziato a vivere davvero, diventando sede di eventi, attività per famiglie, corsi e iniziative sportive. Nell’estate del 2024 è nato anche il Beach Stadium, un impianto sportivo realizzato grazie al contributo di un soggetto privato, che ha dato nuova linfa allo spazio.
Oggi, con la pubblicazione del bando, costruito seguendo le linee guida elaborate dal Comitato Campanule, si compie un ulteriore passo verso la definitiva restituzione dell’area alla comunità. Il bando prevede criteri stringenti in termini di missione sociale, vocazione sportiva e responsabilità gestionale da parte del futuro concessionario. “Campanule è la prova che la partecipazione funziona – conclude la Lolli – e che quando amministrazioni e cittadini collaborano, si possono ottenere risultati concreti per il bene comune”.
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