Genova: caldo, primo accordo sindacale con cassa integrazione e turni
di Riccardo Testa
Firmato in Prefettura. Nell'intesa anche il concetto di "temperatura percepita"
Parte da Genova, dall'accordo siglato questa mattina in Prefettura di Genova, la battaglia per la tutela dei lavoratori per il rischio dovuto all'emergenza caldo. Il testo, firmato da enti di controllo, sindacati e associazioni datoriali, indica infatti le linee guida e le misure per la prevenzione e protezione dai rischi dall'organizzazione dell'orario di lavoro articolandolo in modo da agire nelle ore meno calde della giornata, a maggiori turnazioni tra il personale, dall'informazione sui possibili problemi di salute, fino all'attivazione della cassa integrazione ordinaria laddove si raggiungano condizioni di lavoro proibitive, vedi l'esperienza del lavoro in edilizia dove superati i 35 gradi centigradi l'azienda può richiedere gli ammortizzatori sociali. Nell'accordo, inoltre, è prevista anche la temperatura 'percepita', ovvero 'aumentata' dal tasso di umidità.
"È stato un lavoro complesso, anche se fatto in termini abbastanza brevi - ha ricordato il prefetto Renato Franceschelli - e, forse, è il primo documento che ha la pretesa di inglobare tutte le problematiche legate ai lavori in condizioni estreme, sia per il caldo che per il freddo. Ora datori di lavoro, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, ma anche enti pubblici, Inail e Inps, avranno linee guida cui attenersi". E se per un' alluvione o neve ci sono dati oggettivi nel caso del caldo entra in gioco anche il fattore della 'percezione', che sarà valutata da Arpal.
"Noi gestiamo una rete osservativa capillare, con temperature e umidità, in tempo reale ogni mezz'ora - spiega Elisabetta Trovatore, direttore scientifico di Arpal - e questo è il punto di riferimento per adottare misure di questo genere, assieme ai bollettini previsionali del ministero sulle ondate di calore". Per Mario Ghini segretario generale Uil Liguria, Marco Granara responsabile Ast Cisl Genova, Aurelia Buzzo Segretaria Cgil Genova "il protocollo è un primo passo a tutela dei lavoratori di tutti i settori ma in particolare di quelli più esposti agli effetti dei cambiamenti climatici. L'auspicio è che l'intesa diventi strutturale".
AGGIORNAMENTO ORE 13.30
È la "temperatura percepita" che sarà valutata di volta in volta da Arpal analizzando i diversi paramenti in arrivo dalle centinaia di centraline dislocate su tutto il territorio regionale, la novità più innovativa del protocollo relativo all'emergenza calore sui luoghi di lavoro. L'accordo, oltre a inserire tra le linee guida pause e turnazioni nelle ore più calde, prevede l'attivazione della cassa integrazione sopra i 35 gradi ma anche in caso di temperature 'percepite' particolarmente elevate, che saranno rilevate dalla rete osservativa di Arpal. "Per valutare la temperatura percepita - spiega Elisabetta Trovatore, direttore scientifico di Arpal - bisogna tenere presente oltre a temperature e umidità, che sono i due elementi fondamentali per definire l'ondata di calore, anche il sito specifico e la localizzazione. Arpal gestisce una rete osservativa capillare, con centinaia di centraline sul territorio che permettono di misurare temperature e umidità in tempo reale ogni mezz'ora, e questo sarà il punto di riferimento per adottare misure di questo genere. A questo si affiancherà, naturalmente, la consultazione dei bollettini previsionali, anche del Ministero della Salute, e questo quadro consentirà di fare una valutazione della situazione contingente e del quadro previsto. Questa attività permetterà di avere tutti gli elementi informativi per i datori di lavoro e gli stakeholder per valutare il da farsi".
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