Genova: Carlo Felice, entusiasmo e applausi per la "prima" dell'Idomeneo di Mozart
di Redazione
Convincono la platea il direttore Riccardo Minasi, il cast e l'impianto scenico di forte impatto visivo
Grandi applausi ieri sera al teatro Carlo Felice per la prima apparizione a Genova di 'Idomeneo'. L'opera che nel 1781 segnò l'avvio dell'ultimo incredibile decennio creativo di Mozart non era infatti mai stata presentata sui palcoscenici genovesi. 'Idomeneo' si basa su un libretto scritto da Giambattista Varesco e ispirato a una precedente tragédie, 'Idomenée' di Antoine Danchet, musicata nel 1712 da André Campra.
La struttura è tipica dell'opera seria italiana del tempo, anche se l'argomento esula dalla tradizione metastasiana incorporando elementi della mitologia greca con elementi di tipo fiabesco e addirittura biblico. In più Mozart guarda anche all'esperienza francese, ad esempio con l'inserimento di elementi di danza. Sul piano musicale, l'opera è di notevole interesse, evidenziando un sensibile salto rispetto alle precedenti opere serie. Partitura complessa non solo per le voci chiamate a risolvere asperità tipiche dello stile settecentesco, ma anche per l'orchestra 'partecipe' del dramma. Lo spettacolo utilizzava la scenografia acquistata dalla Scala e firmata da Volker Hintermeier con la regia di Matthias Hartmann. Un impianto di forte impatto visivo, dominato da una grande testa di toro e da una carcassa posti sul palcoscenico rotante. L'elemento divino e soprannaturale è stato affidato a mimi che si muovono sinuosi, incombono sugli umani, rendono il moto del mare in tempesta, avvolgono la morente Elettra.
Sul podio il direttore musicale del teatro Riccardo Minasi: la sua lettura è parsa alquanto duttile e rigorosa con interessanti soluzioni espressive. Coro (al quale sono affidate alcune delle più belle pagine dell'opera come il magnifico finale del secondo atto) e orchestra l'hanno assecondato con attenzione. Il cast è risultato di ottimo livello a partire dalle tre voci femminili: Benedetta Torre splendida Ilia per qualità vocali e presenza scenica, Lenneke Ruiten ha reso con energia la figura di Elettra, Cecilia Molinari ha restituito con vigore il personaggio di Idamante. Molto bene Antonio Poi nella parte di Idomeneo e Giorgio Misseri che ha risolto pur con comprensibile difficoltà l'impervia parte di Arbace. Prima replica domani.
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