Genova, cresce l'attesa per il 22esimo Suq Festival
di Redazione
La tematica è "Frontiere" per la kermesse 2020 che si svolgerà dal 28 agosto al 6 settembre in diverse location sempre in piena sicurezza
È Frontiere il tema del 22° SUQ Festival, al Porto Antico di Genova dal 28 agosto al 6 settembre 2020. Simbolo dell’integrazione possibile tra genti e culture, si terrà sul grande palco in Piazza delle Feste, il teatro sul mare disegnato da Renzo Piano, e in altri due spazi, uno sotto il tendone e l’altro all’esterno, con un appuntamento alla Chiesa di San Pietro in Banchi. Suq vuol dire mercato in arabo e del mercato sarà rispettato lo spirito di scambio, di libertà e di incontro, ma con le nuove modalità richieste dalle misure di sicurezza, per tutelare la salute degli spettatori e degli artisti. Cambia l’allestimento scenico ma non l’atmosfera del Suq, a cui contribuisce la presenza delle cucine etniche e delle tante lingue diverse come tante sono le provenienze dei suoi ospiti e dei frequentatori del Festival “il pubblico più multiculturale d’Italia”.
10 giorni di Festival e un programma che ha per cuore la rassegna Teatro del Dialogo - 8 titoli di cui 2 prime nazionali, 7 novità per Genova, 7 Compagnie, 12 rappresentazioni, una nuova produzione per bambini - accompagnata da una trentina di proposte collaterali: concerti, incontri, showcooking, laboratori per bambini, buone pratiche per l’Ambiente, dal vivo e online, con molti incontri in diretta streaming.
Ogni protagonista del Festival offre il suo contributo d’arte e di pensiero sul tema Frontiere, quanto mai attuale in un anno in cui ognuno si è misurato con una frontiera imprevista, quella della pandemia, che ha cambiato la percezione di chi è l’Altro, e ha portato in evidenza la fragilità dei confini. Confini che invece condizionano la vita di molti esseri umani, come assistiamo quotidianamente. Ne scrive Marco Aime, in modo diretto ma anche poetico, nel suo copione di Canto di passo, spettacolo in prima nazionale il 28 agosto, nell’adattamento teatrale e regia di Carla Peirolero, una produzione Suq che vede in scena un protagonista teatrale di primo piano quale Moni Ovadia, immigrato come i compagni con cui divide la scena: i siriani Mirna Kassis e Saleh Kamek, cantante e musicista, Bintou Ouattara nata in Burkina Faso. Ognuno di loro racconta storie di frontiere geografiche attraversate e di muri culturali abbattuti, anche quello del tempo con la forse la prima immigrata della storia 24.000 anni fa, che parla della teca del Museo dei Balzi Rossi. Il 31 agosto debutta in prima nazionale Porto a porto di e con Marina Senesi, per la regia di Cristina Pezzoli, recentemente scomparsa, che ha esplorato il confine tra terra e mare circumnavigando l’Italia e incontrando pescatori di frodo, immigrati, delfini e idee geniali. Mbira (30 agosto) di Renato Sarti e Roberto Castello incrocia i confini di Europa e Africa in un festa in cui tutto si mescola. Antonella Questa gioca sul confine dell’età in Vecchia sari tu! (3 settembre). Giampaolo Musumeci e Margherita Saltamacchia del Teatro dell’Argine portano in scena (5 settembre) l’incontro vero con una profuga siriana a Lugano e coi trafficanti di uomini: confini svalicati sfidando leggi scritte e morali. La spiritualità è il confine raccontato da Mario Bianchi in Con me in paradiso (6 settembre), una produzione Teatro Periferico con un imprenditore e un extracomunitario, entrambi in fuga dalla polizia, che incontrano Gesù. Marcela Serli in Come diventare italiani (6 settembre) incrocia identità con mercato e offre un tutorial amaro sugli usi e costumi che favoriscono l’integrazione nella massa globale. Umorismo e riflessione cedono il passo alla poesia nello spettacolo per famiglie Il cielo non ha muri (2-4 settembre), un adattamento di Alberto Lasso dall’omonimo libro di Agustín Fernández Paz e Dall’altra parte di Laurence Fugier, una parabola moderna per ricordare che i muri non potranno mai toccare le nuvole.
Ambiente e futuro saranno al centro degli incontri: il 29 agosto Sabrina Giannini curatrice di Indovina chi viene a cena, trasmissione di Rai 3, sarà al festival con il libro La rivoluzione nel piatto. Il 30 agosto il filosofo Telmo Pievani, con il libro La terra dopo di noi, in dialogo con Goffredo Fofi, per immaginare come potrebbe diventare la Terra se gli uomini scomparissero e quindi comprendere quanto le nostre azioni condizionano l’ecosistema meraviglioso e fragile che per noi è vita. Con Oliviero Ponte di Pino e tanti ospiti dal vivo come online, il 31 agosto si parlerà del teatro e della sue frontiere. Patrizia Luongo coautrice di Un futuro più giusto, sarà al Suq il 5 settembre con il libro Un futuro più giusto, in collaborazione con Banca Etica e Forum diseguaglianze e diversità.
Per la musica il 29 agosto concerto di sole donne per ricordare Roberta Alloisio, il 2 settembre appuntamento con Black Med, in collaborazione con Electropark, un progetto del duo Invernomuto che mescola elettronica e arte visiva, esplorando argomenti come tecnologia, migrazioni, periferie e intercultura, il 4 settembre largo al Rap di periferia, giovani artisti in scena, dalla Valpolcevera la periferia segnata dal crollo del Ponte Morandi, in collaborazione con il Teatro SOC di Certosa.
Non possono mancare lo showcooking di Chef Kumalè e le cucine etniche indiana, messicana, persiana, nordeuropea, africana, perché il cibo da sempre, e il Suq lo ha capito da subito, è uno degli elementi culturali in grado di abbattere le frontiere
Tutte le iniziative sono a ingresso gratuito esclusi gli spettacoli teatrali, a prezzi accessibili: €10; ridotto €7
Programma completo e aggiornamenti qui.
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