Genova, Dello Strologo attacca: "Vorrei sapere quanto è costata Euroflora"
di Redazione
"Gli eventi fuori salone sono stati organizzati alle piscine di Albaro, un luogo privato, forse sarebbe stato più logico utilizzare l'area del porto antico"
Ariel Dello Strologo, candidato del campo progressista, attacca la giunta comunale sui costi di Euroflora conclusa domenica scorsa.
"Questa è una manifestazione che va mantenuta, perché di prestigio, di interesse e perché è una vetrina per il settore della floricoltura, è quindi giusto ragionare su come tenerla in piedi, ho però delle riserve sul fatto che si tenda a nascondere quali costi essa abbia avuto per la comunità. Bisogna dire chiaramente come stanno le cose, in base ai principi di trasparenza e condivisione vogliamo sapere quale sia il disavanzo fra le entrate e uscite, tenendo conto che parte delle entrate arrivano da alcune aziende partecipate del Comune, e questo per me è comunque un costo per la comunità".
Il riferimento è al fatto che, secondo indiscrezioni di stampa, sarebbero stati spesi 200mila euro da Amiu e Amt per acquistare 13.500 biglietti ciascuna da rivendere ai propri dipendenti.
"Oggi i cittadini non sanno quanto è costata loro Euroflora - conclude Dello Strologo - ma un altro punto importante è che la società Porto Antico, nata per riqualificare un'area e oggi usata come società di scopo per organizzare eventi, corre il rischio di avere delle ripercussioni economiche". Il candidato, che in passato è stato presidente della Porto Antico, fa notare anche che "gli eventi fuori salone di Euroflora sono stati organizzati alle piscine di Albaro, un luogo privato, forse sarebbe stato più logico utilizzare l'area del porto antico in modo da creare un ritorno per chi ha un'attività in quegli spazi".
Condividi:
Leggi anche...
Altre notizie
Mercoledì sera Benvenuti in Liguria fa tappa a Bormida, Osiglia e Rialto
25/11/2024
di Gilberto Volpara
Giornata contro la violenza sulle donne: eventi a Genova e in tutta Italia per ricordare e sensibilizzare
25/11/2024
di Matteo Cantile