Genova, i nidi d'infanzia in piazza: "Così non possiamo sopravvivere"
di Redazione
200 in piazza De Ferrari, la fascia 0-3 anni esclusa dalle riaperture
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Manifestazione di impatto di circa 200 tra educatori e titolari dei nidi privati liguri, con anche mamme e bambini, questo pomeriggio in piazza De Ferrari a Genova, per chiedere attenzione a un comparto chiuso in Liguria dal 24 febbraio e che rischia di non sopravvivere al lockdown. Per la fascia tra gli 0 e i 3 anni non c'è infatti ancora alcuna fase 2 alle viste.
"Ad oggi gli asili nido privati non sono ancora stati considerati né da Governo, né dalle Regioni - spiega Rossella Innocenti, presidente in Liguria di Unitamente, l'associazione che ha promosso l'iniziativa in varie città italiane -. Vogliamo attirare l'attenzione delle istituzioni. Siamo tutti chiusi dal 24 febbraio abbiamo continuato ad avere tutte le tasse e gli affitti pieni. Abbiamo avuto ad oggi della cassa integrazione, che però nel nuovo Decreto Rilancio non avremo più a partire dalla metà di giugno. Giugno, luglio e agosto saranno di nuovo mesi con gli stipendi pieni, il che per noi sarà improponibile. Servono fondi a sostegno delle strutture private - conclude - A livello nazionale il 50% del servizio dei nidi è fornito dai privati, a Genova sono privati i due terzi dei nidi".
"Portate con voi un oggetto che rappresenti la primissima infanzia che verrà abbandonato come è accaduto a noi", era stata la convocazione della "manifestazione di protesta educata ed educante". Così davanti alla sede della Regione Liguria si sono presentati 'armati' di cavallucci a dondolo, pallottolieri, orsacchiotti e quant'altro.
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