Genova, il Comune pronto a ospitare altri 50 profughi afghani
di Edoardo Cozza
Attivate le procedure per aumentare le opportunità di accoglienza anche di nuclei familiari numerosi
È ancora emergenza in Afghanistan da quando i Talebani hanno riconquistato il potere e i il contingente internazionale ha abbandonato il paese. Proprio per questo il Comune di Genova ha deciso di aderire all’avviso per gli Enti Locali titolari di progetti Sai di categoria ordinaria che il ministero dell’Interno ha pubblicato il 12 ottobre per avviare la procedura di ampliamento dei posti destinati a nuclei familiari anche numerosi.
"Il comune di Genova – dice il consigliere delegato alle Politiche sociali Mario Baroni – aderisce alla rete nazionale per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei richiedenti protezione internazionale e titolari di protezione internazionale e dal 2003 fa parte del sistema di protezione per chiedenti asilo e rifugiati, quella che una volta si chiamava Sprar e oggi invece si chiama Sistema Accoglienza Integrazione, Sai appunto. La riconquista dell’Afghanistan da parte delle milizie taliban ha causato una crisi umanitaria che non possiamo ignorare e sono ancora molte le persone che, insieme alle loro famiglie, hanno bisogno di un posto dove trovare riparo per sfuggire alle violenze dei miliziani. Per questo il comune di Genova ha deciso di rispondere e di aderire alle richieste del Viminale per poter garantire una maggiore disponibilità all’interno del nostro sistema di accoglienza"
Il comune chiederà al Viminale un ampliamento di 50 posti per garantire l’accoglienza dei cittadini afghani all’interno delle strutture cittadine.
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