Genova, il Consiglio Comunale chiede all'unanimità lo sportello antiviolenza in Università

di Simone Galdi

Votato l'ordine del giorno straordinario presentato dall'esponente dem Rita Bruzzone

E' stato votato all'unanimità dal consiglio comunale di Genova l'ordine del giorno straordinario presentato dal Pd per chiedere l'attivazione di uno sportello antiviolenza all'interno dell'Università di Genova. Anche l'aula rossa di Palazzo Tursi si inserisce quindi nel dibattito aperto in ateneo dopo il caso del professore di Architettura indagato per avere realizzato dei fotomontaggi pornografici utilizzando i volti di alcune studentesse.

Prevenzione e supporto - "Quello che è accaduto a Genova è molto grave - dice la prima firmataria del documento, la dem Rita Bruzzone - ma purtroppo non è un caso isolato, dobbiamo fare in modo che oltre alla presa in carico delle vittime ci sia formazione sul tema, ci sia prevenzione e ci siano luoghi preposti alla denuncia con personale formato". Come noto, è in atto uno scontro tra i vertici dell'Università e il collettivo studentesco Cambiare Rotta che non si accontenta della creazione di uno sportello ma chiede un vero e proprio centro antiviolenza all'interno dell'ateneo.

Centri in rete - L'ordine del giorno chiede a sindaco e giunta, di concerto con i centri antiviolenza e il rettorato dell'Università di Genova, di realizzare "uno sportello antiviolenza all'interno delle sedi universitarie, per offrire supporto alle vittime di violenza di genere, sia che gli episodi siano avvenuti all'interno che all'esterno dell'ambito universitario" ma anche a "promuovere una rete strutturata tra l'Università di Genova e i centri antiviolenza della città e della regione l'organizzazione di eventi formativi e informativi, diretti a sensibilizzare la comunità accademica sui temi della violenza di genere".

Violenza sistemica - Sul tema si è espressa anche la consigliera Tiziana Notarnicola (Vince Genova): "E' nostro dovere intervenire con decisione per garantire sicurezza di studenti e personale, lo sportello non solo un atto simbolico ma un passo concreto verso l'emancipazione". Arianna Viscogliosi (Misto) ha poi sottolineato il rischio delle "nuove fattispecie di violenza legate alla tecnologia". Alle parole di Viscogliosi e Notarnicola hanno fatto eco quelle di Francesca Ghio (Rossoverde), che ha ricordato il femminicidio di Giulia Cecchettin e ha fornito alcuni dati aggiornati sul tema della violenza di genere in Italia.