Genova: il figlio di Haftar, ras della Cirenaica, passato in incognito a luglio all'aeroporto di Genova
di Redazione
Avrebbe evitato l'arresto a Napoli, in esecuzione di un mandato di cattura internazionale emesso dalla Spagna per traffico d'armi
Il viaggio in Italia con tappa a Genova di Saddam Haftar, figlio del generale Khalifa (nella foto) uomo forte della Cirenaica in dualismo con il presidente Mohamed Younis Ahmed Al-Manfi, diventa un giallo internazionale: doppie identità, un presunto mandato di arresto spagnolo, trattenimenti agli aeroporti e la chiusura improvvisa del giacimento petrolifero di Sharara, il più grande in Libia.
Saddam Haftar il 23 luglio scorso è stato allo Stadio dei Marmi di Roma per le finali del campionato di calcio libico vinto dall’Al Nasr, la squadra di cui è proprietario. Le partite si sono tenute in quattro stadi tra la Campania e l’Abruzzo in base a un accordo siglato tra i governi italiano e libico.
Oggi le agenzie di stampa libiche scrivono della chiusura del campo di Sharara decisa da Saddam Haftar come rappresaglia per “il recente tentativo di arresto in Italia dovuto a un mandato di cattura emesso dalla Spagna”. Sharara è di proprietà e sotto la gestione della società spagnola Repsol. Il tentativo di arresto si sarebbe collocato in questo fine settimana a Roma, riferendo che Haftar junior è stato fermato e poi immediatamente rilasciato dalla polizia italiana.
Secondo la ricostruzione di Repubblica, il 21 luglio un jet privato atterra all’aeroporto di Genova. A bordo ci sono cinque passeggeri libici forniti di passaporti, nessuno dei quali, però, porta il nome di Saddam Haftar. Gli agenti di frontiera sottopongono i cinque al controllo di routine: non ci sono degli alert specifici. I cinque fanno un altro volo sullo stesso aereo, con scalo a Napoli Capodichino e qui emerge che tra i cinque libici c’è anche Saddam Haftar, che si sarebbe qualificato in prima persona.
A quel punto scatta l'allerta. Nella banca dati comune risulta una richiesta di segnalazione di “riservata vigilanza” voluta dal governo spagnolo: è un atto di cooperazione che impone alle forze di polizia dell'area Schengen di avvertire l’autorità che ha emesso la segnalazione in caso di presenza del soggetto sul proprio territorio. Per questo motivo Saddam Haftar rimane all’aeroporto di Napoli per più di un’ora. Nel 2023 infatti la Spagna lo ha accusato di essere implicato in un traffico di armi destinato alla sua milizia. A gennaio il quotidiano spagnolo Cronica ha pubblicato un rapporto investigativo secondo cui la Policia Nacional aveva intercettato il carico, che era in viaggio verso Bengasi con scalo negli Emirati Arabi Uniti con bolle di transito falsificate che attestavano, al posto delle armi, il trasporto di cibo e altra merce. Anche allora il figlio del generale libico, per reazione, aveva fatto chiudere il giacimento di Sharara per una settimana.
Ora però le agenzie di stampa libiche parlano proprio di un mandato di arresto e, implicitamente, di un favore fatto dall’Italia. E ribadiscono che il tutto si sia svolto negli ultimi giorni, non a luglio. In attesa di ulteriori verifiche, a snebbiare il sospetto che si tratti di una mossa utile a complicare i rapporti italo-libici, resta il fatto che Saddam Haftar, rientrato a Bengasi, ha ordinato alla sua milizia di chiudere Sharara, che produce quotidianamente 350 mila barili di greggio. “Saddam ha impartito istruzioni telefoniche di richiuderlo in risposta al tentativo di arresto in Italia sulla base del mandato di arresto spagnolo - fa sapere Bashir Al-Sheikh, leader del Movimento del Fezzan - I miei non hanno niente a che fare con questa vicenda”.
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