Genova, in Cattedrale ogni sera una messa per Papa Francesco nel ricordo del suo ministero

di Matteo Cantile

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Mons. Gianluigi Ganabano annuncia le celebrazioni quotidiane in suffragio e richiama il significato pastorale dei dodici anni di pontificato

Dopo la morte di Papa Francesco, l’Arcidiocesi ha disposto la celebrazione quotidiana di una messa in suffragio alle ore 18:00 in Cattedrale. A guidare il momento di preghiera sarà ogni sera il Capitolo della Chiesa Metropolitana. Lo ha comunicato Mons. Gianluigi Ganabano, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche dell’Arcivescovo, sottolineando l’importanza di un tempo di riflessione comunitaria sul ministero svolto dal Pontefice in dodici anni di guida della Chiesa universale.

Celebrazione quotidiana – “Il vescovo ha dato indicazione di celebrare ogni giorno, a partire da stasera, la messa delle ore 18:00 in suffragio per il Papa”, ha dichiarato Mons. Ganabano. “Ogni sera il Capitolo della Cattedrale sarà impegnato ad animare la liturgia, invitando i fedeli alla preghiera e alla riflessione”.

Ministero pastorale – “È stato un pontificato intenso e variegato, che ha aperto a una nuova lettura del Vangelo, non togliendone la centralità ma rafforzandola”, ha aggiunto. “In un mondo che fatica a riconoscere certi valori, Papa Francesco ha saputo rendere il messaggio di Cristo più leggibile, più concreto e vicino all’esperienza umana”.

Conclave e attese – “Ora attendiamo che i cardinali, riunendosi a Roma, possano scegliere con discernimento il nuovo Papa. Il Santo Padre ha nominato cardinali da tutto il mondo, rappresentando davvero l’universalità della Chiesa. Sarà un compito non facile, ma nella preghiera sapranno affrontarlo”, ha detto Ganabano.

Missione della Chiesa – “La Chiesa non è una potenza che sottomette, ma una voce che porta il messaggio di Gesù Cristo. La sua missione è quella di annunciare la Pasqua ogni giorno, nella varietà della sua realtà e nelle sfaccettature del suo operare”, ha spiegato.

Spirito di comunione – “Ci sentiamo orfani, come ha detto anche il Presidente della Repubblica. Ma guardiamo con speranza. Il Papa ci lascia in eredità una traccia profonda, un solco da continuare, e il volto glorioso di Cristo risorto possa ora accoglierlo per sempre”, ha concluso Mons. Ganabano.

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