Genova, inchiesta concorsi università: i docenti accusati respingono le accuse
di Edoardo Cozza
L'inchiesta, nata dalla denuncia di una tributarista dopo l'esclusione da un concorso, cerca di far luce su una presunta serie di prove "su misura" per candidati amici
Hanno respinto le accuse e dato una lettura diversa dei fatti loro contestati Lara Trucco e Pasquale Costanzo, docenti del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Genova. I due (difesi dagli avvocati Massimo Ceresa Gastaldo, Maurizio e Guido Mascia) sono stati sentiti dal gip Claudio Siclari che 10 giorni fa aveva disposto gli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta su una serie di concorsi sospetti all'ateneo del capoluogo ligure. Trucco e Costanzo, che nel frattempo si sono dimessi dai loro incarichi, sono accusati a vario titolo di turbativa d'asta e falso. Il giudice aveva disposto anche una serie di interdizioni parziali per altri docenti, che non potranno essere commissari nei concorsi, ma continuare a insegnare e a far sostenere gli esami.
Trucco ha parlato per un'ora e ha depositato una memoria scritta mentre Costanzo ha reso spontanee dichiarazioni e ha chiesto la revoca o la sostituzione della misura. Il giudice deciderà nei prossimi giorni. L'inchiesta della guardia di finanza, coordinata dal pm Francesco Cardona Albini, era nata dalla denuncia della tributarista Caterina Corrado Oliva che aveva fatto ricorso al Tar dopo essere stata esclusa da un concorso. Dalle indagini erano emersi presunti mercanteggiamenti di ruoli e concorsi per sette bandi. Secondo l'accusa i concorsi venivano tagliati su misura per fare vincere i candidati amici.
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