Genova, la GOG compie centodieci anni e riparte a settembre
di Anna Li Vigni
Questa stagione di concerti ha un valore particolare che si aggiunge alla speranza di una ripresa serena della vita concertistica
La Giovine Orchestra Genovese compie centodieci anni.
È davvero un momento importante e ricco di gioia.
Ci sono sempre legami che uniscono i programmi dei concerti offrendo sguardi su momenti particolari nell’opera di grandi autori. Da segnalare i Concerti per violino o due violini di Vivaldi nel programma de I Solisti Aquilani con Giuliano Carmignola, autentico e affermato maestro dell’interpretazione della musica barocca italiana, da Vivaldi a Tartini.
La Passione secondo Matteo di Bach affidata a Luca Guglielmi, affermato studioso, organista e cembalista dedicato da anni a Bach. In occasione dei centocinquanta anni dalla nascita di Skrjabin una serata proporrà il capolavoro, ovvero Il poema dell’estasi, affiancato da altre opere importanti affidate a Massimiliano Damerini e Marco Rapetti.
Un altro confronto importante è connesso ai concerti di Filippo Gorini e di Emanuele Arciuli. I programmi dei concerti sono riferiti alla forma delle Variazioni, affiancando Variazioni di Beethoven, tra le quali brillano le Diabelli, alle Variazioni pianistiche sul tema di “El pueblo unido jamás será vencido” del grande pianista e compositore statunitense Frederic Rzewsky.
Un momento intenso è costituito dai due concerti consecutivi dedicati ai grandi Quintetti per pianoforte e archi; due straordinari virtuosi, differenziati dall’età ma uniti dalla grande profondità interpretativa, i pianisti Dmitry Masleev e Elisso Virsaladze, propongono le stupende pagine di Dvoràk, Brahms, Schumann e Šostakovič.
Un altro momento significativo è rappresentato dal programma costruito sulle relazioni tra la prosa e il sogno della musica nell’opera letteraria di Marcel Proust svelando il coinvolgimento tra le pagine di Franck e Hahn nel concerto di Marco Rizzi al violino e Andrea Lucchesini al pianoforte.
Naturalmente sono da segnalare tra i grandi pianisti i ritorni di Maria Pires, Denis Matsuev e quello consueto di Grigory Sokolov. Come da evidenziare le presenze di giovani artisti molto affermati nel mondo, i pianisti Bruce Liu, Conrad Tao, Vadym Kholodenko, cui si aggiungono il violoncellista Ettore Pagano e lo straordinario violinista Augustin Hadelich, ancora poco conosciuto in Italia.
Nei programmi cameristici emergono i bellissimi e programmi del Quartetto di Cremona, del Quartetto Brodsky e del Jerusalem Quartet, quello del Trio Jean Paul e del Trio Montrose.
La presenza del Quartetto Brodsky si affianca per significato a quella del Quartetto Oistrakh, essendo stati i due gruppi creati da straordinari violinisti, ormai purtroppo non più con noi, ma stupendamente rappresentati dagli eredi attuali. Un altro accostamento unisce per interesse musicale i concerti del trio con Francesca Dego, Martin Owen e Alessandro Taverna a quello del clarinettista Pablo Barragán con il Trio Sitkovetsky. In entrambi i concerti grandi autori del novecento quali Messiaen e Ligeti si affiancheranno a Brahms, Schumann, Debussy e Ravel.
Altri momenti speciali sono dati dal concerto de Les Percussion de Strasbourg con un omaggio a
Xenakis in occasione del centenario della nascita e dal concerto d’apertura in collaborazione con la Fondazione Carlo Felice con la presentazione di opere di Giacomo Manzoni omaggiando il suo novantesimo compleanno.
Tutto il programma: https://www.gog.it/rassegne/410-stagione-gog-2022-2023.htm
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