Genova, la sede delle agricoltrici liguri è il nuovo punto di ritrovo delle donne iraniane
di Lorenzo Aluigi
Stamattina l'incontro al Tiqu Teatro che ha suggellato la collaborazione
Da oggi la comunità delle donne iraniane per incontrarsi ha trovato "casa" nella sede delle agricoltrici e degli agricoltori della Cia Liguria, a Genova. La sede della Cia in via Colombo diventa infatti anche la casa delle donne iraniane che potranno ritrovarsi per discutere, mettere a punti progetti e darsi una forma organizzata come un'associazione o una fondazione. "Non dovranno più ritrovarsi in qualche bar improvvisando gli incontri - sottolinea Federica Crotti, presidente Cia Liguria di Levante - Le loro storie danno un quadro terribile di quanto sta avvenendo. Con gli spazi che mettiamo a disposizione possiamo aiutarle a mantenere la propria identità. Donna, vita e libertà: il loro slogan è vicino alle attività delle agricoltrici di Cia Liguria".
Per l'occasione la Cia ha promosso un incontro al Tiqu Teatro di Genova sono state protagoniste donne iraniane e le loro storie. Come quelle di Sharareh Moghadasi, imprenditrice con attività a Genova; o di Shiva Amini, ex calciatrice della Nazionale Femminile Iraniana arrestata 30 volte "anche per solo per voler andare in bicicletta, vedere una partita di calcio o aver messo male il velo". E ancora quelle Zara Jalilian, giornalista e attivista dei diritti delle donne e di Sohrab Najafi, attivista e portavoce di un gruppo di studenti. "Le donne iraniane stanno combattendo per i loro diritti, con questa nuova Casa ci sentiamo unite ancora di più - ha spiegato Sharareh Moghadasi, laureatasi a Genova e oggi imprenditrice - . Sapere di avere le agricoltrici e gli agricoltori liguri di Cia a fianco a noi a gridare donna, vita e libertà, ci dà ulteriore forza e per noi è un grande onore".
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