Genova, la tristezza della chiusura alle 18. I baristi: "Una mazzata tremenda"
di Redazione
Viaggio nel centro al coprifuoco: "Si sta cancellando il lavoro di tanti anni, questo provvedimento taglierà le gambe a molte attività"
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Un'atmosfera surreale, tristezza e sconforto sono i sentimenti che accompagnano i gestori di bar e ristoranti costretti a chiudere alle 18. Le saracinesche si abbassano con largo anticipo, nei tavoli non si vedono più persone prendere il classico aperitivo. Così con una tristezza che traspare dagli occhi i baristi si rassegnano: "È tristissimo, dopo il lockdown c'era un po' di ripresa e la gente stava ricominciando a vivere - afferma il proprietario del caffè del teatro in piazza De Ferrari - Questo provvedimento taglierà le gambe a molte attività. Loro fanno le chiusure ma non pensano che dietro ci sono delle persone e delle famiglie, con questa chiusura sarà di nuovo un regresso."
"È tristissimo, non si può descrivere una cosa così - aggiunge il proprietario del bar dell'Accademia in piazza De Ferrari - Questo non fa altro che ammazzare ciò che abbiamo costruito nei mesi precedenti, è una mazzata, una mazzata tremenda."
"È tristissimo perchè si sta cancellando il lavoro di tanti anni, la gente non gira ed è terrorizzata - aggiunge il proprietario del bar Donelli di galleria Mazzini -L'aperitivo? Qualcuno, ma in centro gira poca gente."
E al tavolo si vedono anche gli ultimi clienti: "Un cappuccino di corsa perchè poi c'è il coprifuoco, solo desolazione..."
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