Genova, nodo ferroviario: Comitati Valpolcevera a Tursi su "ultimo miglio"
di Redazione
Si schierano anche i presidenti dei municipi interessati, Michele Colnaghi e Federico Romeo
I comitati della Valpolcevera e del Centro Ovest, insieme ad ambientalisti e associazioni, e insieme ai presidenti di municipio Federico Romeo e Michele Colnaghi, hanno manifestato davanti a palazzo Tursi per chiedere risposte sul progetto di rigenerazione dei quartieri interessati dai lavori di potenziamento del nodo ferroviario nell'ambito della realizzazione del Terzo valico. Solo una parte dei manifestanti, per questioni di capienza degli spalti e di sicurezza, ha potuto assistere in aula rossa al consiglio monotematico sul tema chiesto da tempo dall'opposizione. La limitazione dell'accesso è stata aspramente criticata dalla minoranza come un tentativo di ostacolare il dissenso durante lo svolgimento della seduta, pubblica.
Il consiglio monotematico è stato accompagnato da un documento proposto dall'opposizione e in cui si chiedono informazioni sul progetto tecnico economico che integri il "masterplan" sull'opera presentato nel novembre scorso e in cui impegna la giunta su alcuni punti. L'illustrazione è stata affidata a Cristina Lodi, gruppo Misto. Tra i punti sollevati nel documento anche la possibilità che il Comune prenda in considerazione la cosiddetta "linea sommergibile" come alternativa ai binari che attraverseranno il quartiere di Certosa, ma anche recentemente il sindaco ha escluso questa possibilità.
Tra le altre richieste, la garanzia che Cociv non attivi alcun cantiere prima di tale confronto sulla linea alternativa sino all'approvazione del progetto tecnico economico per la riqualificazione e rigenerazione. Poi la conferma di alcune promesse già fatte alla cittadinanza, ovvero l'acquisizione dell'area di deposito dei locomotori Facchini per realizzarvi una scuola e altre strutture per il quartiere, la copertura della linea ferroviaria in via Arduino con un'area verde o ancora l'impegno, sancito da un accordo di programma, a impedire il passaggio di treni con merci pericolose sulla linea prevista da Rfi. Come noto il Comune di Genova ha ottenuto 200 milioni di euro dal Mit per la sistemazione dei quartieri interessati dalla linea. I 200 milioni sono comprensivi degli eventuali indennizzi per abitanti e imprese interferiti dalla nuova linea.
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