Genova, posizionò un ordigno di fronte alle poste a Castelletto: condannato a 7 anni
di Alessandro Bacci
La bomba non esplose per un malfunzionamento, arriva la condanna per l'anarchico 51enne

Il sostituto procuratore della Dda di Genova Federico Manotti ha chiesto la condanna a sette anni e un mese per Giuseppe Bruna, 51 anni, anarchico insurrezionalista, accusato di avere messo un ordigno artigianale davanti il bancomat delle poste di spianata Castelletto. L'ordigno era stato collocato nella notte dell'8 giugno 2016 da due individui vestiti di scuro ed era composto da una tanica di plastica da cinque litri riempita di liquido infiammabile, completo di timer artigianale, una sveglia analogica con una sola lancetta.
La sveglia era alimentata da una batteria da nove volt collegata a un circuito elettrico di innesco composto da un bulbo di plastica contenente varie capocchie di fiammiferi. L'ordigno non esplose per un malfunzionamento. L'attentato rientrava nella campagna contro i CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione), condotta dai gruppi anarchici in tutta Italia. Bruna è anche a processo per i plichi esplosivi inviati ai pm torinesi Antonio Rinaudo e Roberto Sparagna, e all'allora direttore generale del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) a Roma, Santi Consolo. Venne arrestato insieme ad altre due persone.
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