Genova, Secolo XIX da Gedi a MSC: Cdr, Ordine, Fnsi e Associazione vigili su livelli occupazionali e autonomia della testata
di Redazione
Da settimane si rincorrevano voci sulla cessione della storica testata, al dunque si impone un gruppo armatoriale con grandi interessi in città
La notizia dell'intesa fra Gedi e Msc per la cessione de Il Secolo XIX (nella foto, l'edizione storica all'indomani dell'alluvione del 1970) è così commentata dal Comitato di redazione della testata genovese: "Il Comitato di redazione del Secolo XIX, in attesa degli sviluppi dell'operazione di cessione preliminare tra Gedi e il gruppo Msc, si impegna con tutte le proprie forze per mettere in campo ogni azione necessaria per la salvaguardia dei posti di lavoro e delle attuali condizioni contrattuali a tutela dell'autonomia della testata e della qualità dell'informazione. Il Gruppo Gedi, dopo numerose smentite sulla possibilità vendita del nostro giornale, ha dimostrato ancora una volta tutta la sua poca credibilità. Comportandosi come aveva già fatto in passato quando operazioni di cessione erano state negate per poi concretizzarsi subito dopo e portando allo smantellamento di quello che fino a poco fa era il primo gruppo editoriale italiano. Siamo fortemente preoccupati, non tanto per una eventuale cessione ad un gruppo economicamente solido come Msc da cui siamo in attesa di conoscere piani e investimenti futuri, ma quanto per le modalità con cui la rappresentanza sindacale (e di conseguenza tutta la redazione) è stata informata dell’avvio della due diligence".
"Dare una comunicazione così importante con queste modalità improvvise e frammentarie - prosegue il CdR - è assolutamente inaccettabile e irrispettoso nei confronti di una testata che da quasi 140 anni è la voce di Genova e della Liguria intera. Ci saremmo aspettati che questa comunicazione arrivasse direttamente dall’amministratore delegato di Gedi Maurizio Scanavino che non ha presenziato all’incontro con il Cdr ma poi ha rilasciato dichiarazioni a mezzo stampa mancando di rispetto a tutta la redazione. Chiediamo subito a Gedi risposte concrete e chiare sul futuro del Secolo XIX, oltre che il piano di investimenti previsto all’interno dello stato di crisi già in atto al giornale. Ci auguriamo che il nuovo editore, qualora l’operazione si concluda positivamente, garantisca livelli occupazionali e retributivi partendo dal rispetto del contratto di lavoro. Ma che attui anche una serie di azioni per il rilancio della testata: investimenti che da Gedi non sono mai arrivati visto che si è preferito prendere la strada dei risparmi diffusi e volti ad un unico obiettivo, quello di disfarsi di una testata storica dell’editoria italiana".
ORDINE E ASSOLIGURE - L'Associazione Ligure dei Giornalisti, Gruppo Cronisti Liguri e Ordine dei Giornalisti della Liguria "esprimono pieno e totale sostegno ai giornalisti del Secolo XIX dopo che il gruppo Gedi e il gruppo Msc hanno comunicato, in una nota congiunta, di aver raggiunto un'intesa preliminare per la cessione del Secolo XIX a una società interamente controllata dal gruppo Msc". "Le parti entreranno ora in negoziazioni in esclusiva per consentire lo svolgimento della due diligence e, parallelamente, procederanno alla predisposizione e discussione dei documenti contrattuali che disciplineranno l'operazione - dicono sindacato e Ordine -. Operazione, si legge ancora nel comunicato, che include anche le attività digitali e di raccolta pubblicitaria relative al Secolo XIX, nonché quattro testate ad esso collegate quali The MediTelegraph, L'Avvisatore Marittimo, Il Giornale del Ponente Ligure e TTM - Tecnologie Trasporti Mare. Associazione, Gruppo Cronisti e Ordine sono al fianco della redazione del Decimonono e chiedono con forza che vengano date immediate garanzie su occupazione, livelli retributivi e futuro del giornale".
FNSI - "Come ci ha abituato Gedi, dopo la smentita preventiva arriva la notizia di cessione. In questo caso si tratta del Secolo XIX. La Federazione nazionale della Stampa italiana seguirà con attenzione le vicende che riguardano il giornale di Genova". Lo afferma in una nota Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi. "Negli oltre 140 anni di storia del Secolo XIX - prosegue Costante - gli editori del giornale sono sempre stati 'grandi editori', interessati allo sviluppo dell'informazione e alla tutela del quotidiano. Ci auguriamo che anche in questo caso il nuovo editore si inserisca nella tradizione del giornale genovese. Se così non sarà, la Fnsi non farà sconto alcuno per proteggere i livelli occupazionali e retributivi".
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