Genova, sequestrati droga e cellulare nel carcere di Marassi
di Edoardo Cozza
Michele Lorenzo, segretario ligure del sindacato autonomo di polizia penitenziaria: "Sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza"
Sei telefoni cellulari e mezz'etto di sostanza stupefacente sono stati sequestrati nel carcere di Marassi dal personale di Polizia Penitenziaria dopo una operazione di intelligence coordinata dalla comandante di Reparto, la dirigente Lucrezia Nicolò, e dal vice comandante, il sostituto Commissario Marco Pugliese. A dare la notizia è Michele Lorenzo, segretario nazionale per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. I telefoni sono sempre più piccoli e tecnologici ed è molto difficile scoprirli denuncia il sindacato di polizia che chiede i mezzi per contrastare il progresso tecnologico.
"Il personale ha bloccato la sostanza illecita appena lanciata da un ex detenuto dall'esterno del carcere. È sempre grazie all'alta professionalità dei Baschi Azzurri di Marassi che ancora una volta si è riusciti a garantire la sicurezza interna dell'istituto. Oramai anche il ritrovamento di cellulari, così come le aggressioni al personale, sta facendo statistica e senza un immediato intervento dell'amministrazione sarà sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza all'interno dei penitenziari italiani. La pur significativa carenza organica del penitenziario di Genova viene colmata dalla grande professionalità degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria, che hanno posto in essere questa operazione di polizia che ha portato frutti, assicurando alla legge la punibilità dei reclusi che continuano a commettere reati anche nelle condizioni di detenzione".
"Sulla questione relativa all'utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che può permettere comunicazioni non consentite è ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo" denuncia il Sappe.
Fabio Pagani, responsabile regionale del sindacato Uilpa Pp, denuncia che "per l'ennesima volta il Corpo di Polizia penitenziaria e le sue articolazioni hanno dato prova di particolare acuzie investigativa ed eccezionali capacità tecniche e hanno messo le proprie competenze al servizio della collettività, lo ribadiamo, sempre lavorando dietro le quinte, nella certezza che il risultato stesso è la miglior gratificazione possibile anche rispetto a del tutto effimeri sprazzi di notorietà".
"Oggi a Marassi si contano 720 detenuti a fronte di una capienza regolamentare prevista in 550 e se non vi sono sistemi di sicurezza adeguati potrebbero determinarsi situazioni ad alto rischio. Nei prossimi giorni - conclude Pagani - valuteremo se sia il caso di investire il sindaco e prefetto sulla questione. Di certo non sempre si è nelle condizioni di sequestrare i vari oggetti e le varie sostanze che vengono lanciate dall'esterno verso l'interno del carcere".
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