Genova Struppa, la prima fiera dopo il lockdown è quasi un flop
di Michele Varì
Fra le possibili cause l'assenza del bestiame, la vera attrazione. Boom di mascherine personalizzate
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La prima fiera di Genova dopo il lockdown si è tenuta oggi a Struppa, nell'ultimo lembo della Valbisagno, organizzata dal Comune per tentare di tornare alla normalità. Fra gli oggetti più venduti? Le mascherine personalizzate, offerte ad ogni prezzo e con mille disegni diversi, anche questo il segno dei tempi.
Ma nonostante qualche idea nuova la fiera di Struppa, che avrebbe dovuto tenersi il 7 giugno, è stata quasi un flop, tante bancarelle, ma poca gente e pochi affari.
Fra le possibili motivazioni della scarsa affluenza di gente la mancanza del pezzo forte che ha sempre caratterizzato la fiera di Struppa: il bestiame, gli animali degli allevamenti che venivano portati dalle montagne alla valle. Mucche, tori e caprette, erano loro, le vere attrazioni.
Ad impedire l'arrivo degli animali pare siano stati problemi organizzativi legati al post emergenza sanitaria, pausibile.
Poi a tenere lontani i visitatori potrebbe avere contribuito anche il gran caldo e il sole da mare. Per la gente di Struppa e i commercianti, tutti rigorosamente in mascherina come dettava il regolamento (con tanto di controllo costante di agenti di polizia locale e di un servizio d'ordine supplementare), però, anche se in tono minore, è stata una fiera importante, "della rinascita, per riprendere il cammino verso la normalità" hanno riferito più o meno tutti.
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