Giorno della Memoria, Salmoni: "Un ricordo? Non vedere più le SS, fuggite dal campo, e i tedeschi arrestati"
di Marco Innocenti
Sopravvissuto al campo di Buchenwald: "Uno di noi faceva la guardia, per evitare che venissero linciati. I brutti ricordi? Li ho cancellati"
"Il mio ricordo più forte è non vedere le SS, scappate al mattino presto e i prigionieri armati che arrestavano i soldati tedeschi rimasti al campo e li facevano andare in un recinto con uno di noi di guardia che impediva che qualcuno potesse andarli a picchiare. I ricordi brutti li ho cancellati". Così Gilberto Salmoni, sopravvissuto al campo di Buchenwald, a margine delle celebrazioni per il Giorno della Memoria. Salmoni ha condiviso con i giornalisti il ricordo legato al campo di sterminio, una testimonianza che ha arricchito la celebrazione tenutasi a Palazzo Ducale.
Momento centrale della celebrazione, l'orazione della storica e scrittrice Anna Foa docente all'Università La Sapienza di Roma, membro dei comitati scientifici del Centro di documentazione ebraica contemporanea e del Museo nazionale dell'ebraismo italiano e della Shoah, che ha ricordato il percorso che ha portato alla nascita di questa ricorrenza.
"La giornata della memoria non è nata nel deserto - ha ricordato - ma è stata preceduta da libri, dibattiti, attività nelle scuole e letture. Questa è l'unica ricorrenza civile comune a tutti i paesi dell'unione europea per mostrare coi fatti i principi su cui si fonda l'Europa unita. Quello che quasi ottant'anni fa ci hanno insegnato le vittime innocenti, gli ebrei, i resistenti, i giusti che hanno salvato vite di ebrei e non ebrei. Sarebbe davvero un giorno grigio e triste quello in cui perdessimo questa memoria, memoria che serve ad evitare che quanto accaduto si ripeta. Memoria è speranza".
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