Governo, il M5s apre al Pd sulla Gronda: "Non diciamo solo no". E per Paita spunta il ministero
di Fabio Canessa
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L'ultima analisi costi benefici: "Valutare soluzioni più efficienti". Rixi accusa: "Hanno bloccato anche il nodo ferroviario"
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Il 'governo giallorosso' si farà. A Roma ne sono convinti praticamente tutti, anche se nessuno osa sbilanciarsi e ciascuno colora il suo pronostico con percentuali differenti. Prima giornata di consultazioni coi presidenti delle camere da Mattarella, dopo l'atto teatrale consumato in Senato e il gran finale delle dimissioni consegnate da Giuseppe Conte che ha anticipato la mozione di sfiducia. Ora l'alleanza tra Pd e M5s appare l'unica strada per evitare le elezioni anticipate.
Ma se Renzi e Grillo saranno i pilastri del prossimo esecutivo - pur rinunciando entrambi a ruoli istituzionali - che ne sarà delle grandi opere, ad esempio la Gronda di Genova, congelata da Toninelli prima che esplodesse la querelle sulla Tav? L'impressione è che stavolta l'accordo si troverà.
L'ultima analisi costi-benefici disposta da Toninelli, pubblicata ora sul sito del Mit, suggeriva "l'opportunità di perseguire opzioni infrastrutturali più efficienti". In pratica un velato riferimento alla 'mini Gronda', un nuovo progetto senza il raddoppio della A10, proposto mesi fa da Alice Salvatore. Da qui i grillini potrebbero ripartire.
"Non è che cambiamo idea. Sulla Tav noi siamo stati coerenti fino all'ultimo e abbiamo detto no - commenta il deputato ligure Sergio Battelli -. Noi sulla Gronda siamo sempre stati contrari, ma non ci limiteremo a dire no. Dobbiamo dare un'alternativa. Servono opere che siano in linea coi tempi. Per finire la Gronda ci vorranno più di dieci anni, allora usiamoli per fare qualcosa che sia funzionale nei prossimi 100 anni".
Al posto di Toninelli, tra l'altro, si vocifera che potrebbe arrivare un ligure. Ad esempio Raffaella Paita, parlamentare vicina a Renzi già assessore regionale alle infrastrutture sotto Burlando, o suo marito Luigi Merlo, ex presidente del porto di Genova che in curriculum vanta già consulenze ministeriali. In ogni caso gli scontri sanguinosi coi cinque stelle sul tema grandi opere sembrano già un lontano ricordo.
"Il governo gialloverde aveva un sottosegretario, Edoardo Rixi, che sulla gronda non ha concluso nulla - accusa Paita -. Non so se nascerà questo governo, non so che profilo avrà, ma chiunque potrà far meglio di Rixi e della Lega rispetto agli obiettivi di Genova e della Gronda. Nessuno potrà far peggio di lui, non è neanche partito il progetto. Non è un problema di coerenza nostra, dovreste porvi il problema dei risultati raggiunti dagli altri".
"La Gronda è stata bloccata dal ministro e non da me - è la secca replica del segretario ligure del Carroccio, ex vice di Toninelli -. Raffaella Paita le stesse critiche le dovrà sollevare ai nuovi alleati. La compagine che blocca sarà la stessa, auguro a tutti una fortuna migliore". Tra le opere in attesa di sblocco, ricorda Rixi, c'è anche il nodo ferroviario di Genova. Manca infatti il decreto attuativo per dare il via libera al nuovo commissario: "Siamo arrivati al punto che Rettighieri ha firmato alcuni documenti, poi è stata bloccata la nomina. C'è una lista di 86 opere concordate previste dallo sblocca cantieri, e tutte le volte il decreto non è mai uscito. Hanno cercato in tutti i modi di ostacolare la Lega per farci perdere consenso".
Intanto Zingaretti dopo la direzione Pd ha presentato i cinque punti chiave per l'intesa col M5s. Non si parla di sì alle opere ma di sviluppo sostenibile, e questa è più di una mano tesa in direzione grillina. L'ultima parola, in ogni caso, spetta a Mattarella che potrebbe sempre scegliere la via delle elezioni. In quel caso le incognite sarebbero infinite. Una su tutte la composizione del centrodestra: con chi si alleerà la Lega? Berlusconi e Toti saranno nella stessa coalizione?
Tra i forzisti rimasti fedeli al Cav c'è chi fa già il pontiere, il senatore Sandro Biasotti: "Sarà difficile perché sono volati un po' di stracci. Però si sa, di fronte alle elezioni con una possibile vittoria è necessario l'aiuto di tutti. Toti è una risorsa, lo ha dimostrato in Liguria, non si rifiuta l'aiuto di nessuno".
Fabio Canessa
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