Green pass, i gestori di cinema: "Calo del 55% degli spettatori"
di Marco Garibaldi
Le problematiche logistiche ed economiche: "Questa discriminazione tra ristoranti, bar e il mondo della cultura non si capisce"
Stamattina a Rapallo abbiamo parlato con Alberto Passalacqua, gestore di diversi cinema nel Tigullio ma anche presidente dell'associazione ligure esercenti cinema.
Con lui abbiamo analizzato le difficoltà che il settore del cinema sta affrontando in questo periodo, soprattutto dopo l'introduzione dell'obbligo del Green pass all'interno delle sale cinematografiche.
"L'introduzione del Green pass è stata problematica - commenta Passalacqua - Per due motivi: economici e logistici. Si è registrato un calo notevole tra le giornate antecendenti all'introduzione del Green pass e quelle successive. In percentuale il calo si attesta sul 55%. Poi ci sono i problemi logistici perché c'è ancora confusione: la gente non sa bene cosa deve fare, non sa che col tampone deve scaricarsi comunque il Green pass e non può venire solamente col documento che attesta il tampone negativo. Inoltre i ragazzi di solito vengono al cinema in gruppo, se uno di loro non ha il Green pass valido si perde tutto il gruppo. Noi dovremmo avere una persone o due dedicate a gestire gli ingressi nei cinema per effettuare i controlli ma assumere del personale in questo momento dopo un anno di chiusura totale non ce lo possiamo permettere".
Passalacqua poi si sofferma sulla questione cinema all'aperto e, più in generale, spettacoli all'aperto. Secondo il presidente dell'associazione ligure esercenti cinema introdurre il Green pass anche per questo genere di spettacoli e controproducente e insensato:
"Questa discriminazione tra ristoranti, bar e il mondo della cultura non si capisce. Sembra ci stiano usando come strumento di diffusione della cultura del Green pass però in questo modo subiamo un forte danno che si accumula a quelli precedenti".
Quelle di Passalacqua non sono parole di un "No-vax" o un "No-Green pass". Non si critica la validità o meno del provvedimento ma l'applicazione disuguale per le diverse categorie come tra bar e ristoranti che possono accogliere clienti senza Green pass negli spazi esterni e clienti del cinema all'aperto che invece sono obbligati ad avere il documento.
"Come categoria siamo favorevolissimi all'utilizzo di un Green pass. A questo però devono corrispondere delle norme più leggere come l'utillizzo del 100% della sala o l'eminiazione del registro delle presenze".
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