Guerra, gli ucraini di Genova: "Ingannati dalle bugie del diavolo Putin ma ci difenderemo"
di Marco Innocenti
Così alcuni dei rappresentanti della comunità ucraina in Liguria: "Abbiamo già notizia delle prime vittime anche fra i civili"
C'è sconcerto, timore ma anche voglia di non arrendersi nelle parole dei rappresentanti della comunità ucraina qui in Liguria. Il punto d'incontro è la sede della comunità, in piazza Santo Stefano a Genova, dove poche ore dopo la notizia dell'avvio dell'invasione russa inizia un frenetico lavoro di chiamate e di messaggi ad amici, parenti e conoscenti. Per sapere come va, per sentire le ultime notizie o anche solo per essere rassicurati. La prima domanda, infatti, è sempre quella: "Come state? State tutti bene?".
"Nessuno credeva che sarebbe andata così - ci dice Oleg Sahaydak, responsabile regionale dell'Associazione "Pokrova" che aiuta gli ucraini nella nostra regione - ma siamo stati traditi dalle bugie del diavolo. Invece come al solito solo bugie come negli ultimi 8 anni. Adesso cercheremo di portare in salvo i nostri connazionali ma stiamo cercando di capire meglio, stiamo aspettando le direttive della nostra ambasciata per capire come potremo aiutare i nostri connazionali. Abbiamo tanti amici e parenti in Ucraina e le notizie che ci arrivano sono sempre le stesse: combatteremo per difendere il nostro paese, tutti insieme. Sappiamo che i primi missili sono caduti anche in diverse città e ci sono le prime vittime anche fra i civili".
"Io sono stato svegliato dal suono del telefono - racconta anche Andrii Shabliuk, responsabile dell'associazione su Savona - Era mio fratello che mi avvisava dell'inizio dei bombardamenti. Allora ho chiamato i miei genitori che sono in Ucraina che mi hanno confermato tutto. Ho parlato poi con tanti amici, che mi hanno detto di essere pronti a proteggere le nostre terre".
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