Hapag-Lloyd sperimenta il B20, un combustibile a base di olio da cucina

di Marco Innocenti

1 min, 15 sec

Su una portacontainer da 4mila Teu ormeggiata nel porto di Rotterdam

Hapag-Lloyd sperimenta il B20, un combustibile a base di olio da cucina

E se il futuro della sostenibilità nei trasporti fosse... nell'olio da cucina? A provare a battere questa strada è la compagnia tedesca Hapag-Lloyd che ha avviato la sperimentazione del carburante B20, una combinazione di olio combustibile a basso contenuto di zolfo e bio-diesel a base di olio da cucina. La sperimentazione è stata avviata sulla nave Panamax Montreal Express, una portacontainer da 4.400 teu.

Altre compagnie marittime come Norden, CMA CGM e Maersk stanno anche effettuando i propri esperimenti sui biocarburanti. La nave Hapag-Lloyd è stata rifornita a Rotterdam con il biocarburante ecologico, che comprende l'80% di olio combustibile a basso contenuto di zolfo e il 20% di biodiesel a base di oli e grassi da cucina che erano stati precedentemente utilizzati nel settore dei servizi alimentari. La società sostiene che il biodiesel genera fino al 90% in meno di emissioni di CO2 rispetto ai carburanti convenzionali. Hapag-Lloyd ha dichiarato che intende utilizzare la prova con la nave, che opera tra Europa e Canada, per acquisire esperienza e informazioni sulle proprietà del combustibile nell'uso nel mondo reale.

"Entro la fine di quest'anno - ha spiegato Jörg Erdmann, direttore senior della gestione della sostenibilità di Hapag-Lloyd - vogliamo ridurre le nostre emissioni specifiche di CO2 del 50 percento rispetto all'anno di riferimento del 2008. I biocarburanti come il “B20” possono aiutarci a raggiungere questo obiettivo. Questo perché, oltre ad avere un basso contenuto di zolfo, durante la combustione il carburante emette anche meno CO2 dannosa per il clima”.

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