"Ho messo gli stivali gialli", il libro con le riflessioni social sulla malattia di Anna Solaro

di Maurizio Michieli

1 min, 32 sec

L'attrice e regista teatrale è scomparsa lo scorso 28 novembre

"Ho messo gli stivali gialli", il libro con le riflessioni social sulla malattia di Anna Solaro

"Ho messo gli stivali gialli" (il Canneto Editore) è il libro che racchiude gli scritti e le riflessioni social sulla malattia di Anna Solaro. Il volume sarà presentato da Mirco Bonomi allo spazio Feltrinelli giovedì 15 giugno alle ore 18.

“Viaggio informata e leggera con un piccolo bagaglio a mano e uno interno: con quello interno si spostano i miei piedi che hanno raccolto come un retino per farfalle tutta l’esperienza che l’eta` mi ha donato. E` per questo che se guardo la foto e vedo Anna di qualche tempo fa che comprime in valigia l’inutile, la ringrazio, le sorrido e le voglio ancora tanto bene“.

 

Questo è un piccolo estratto di “Ho messo gli stivali gialli“, il libro della compianta attrice e registra teatrale Anna Solaro, scomparsa lo scorso 28 novembre dopo una lunga battaglia contro la malattia. Un libro composto dai suoi pensieri e dalle sue sue riflessioni pubblicate sui social dove ha condiviso, passo dopo passo, il suo percorso, il suo viaggio “che non avremmo voluto fare“.

Il libro, edito da ‘Il Canneto Editore”, uscito lo scorso 26 maggio sarà presentato ufficialmente giovedì 15 giugno alle ore 18 presso la Feltrinelli Genova (via Ceccardi 18/24 r). Presenterà l'evento la giornalista Donatella Alfonso, con Mirco Bonomi, Eugenia Bonomi e Massimo Costantini.

“Quando ricevemmo la ferale notizia racchiusa nella parola cancro, Anna si mise quasi subito a scrivere dei post su Facebook, un modo per parlare in primis a se stessa e forse inconsciamente anche agli altri. Ben presto quello che doveva e poteva essere solo uno sfogo, una liberazione da un peso opprimente, è diventato questo libro; ma anche la possibilita` di parlare a un pubblico piu` vasto di malattia, attese, diagnosi, paure, ascolto, famiglia, indifferenza e “prendersi cura”.